di Lorenzo Ruggieri
La tappa Pescara-Jesi del Giro d’Italia ha regalato un risultato storico ed un’esultanza altrettanto insolita per il vincitore. Nel percorso dedicato alla memoria del compianto Michele Scarponi, infatti, ha trionfato il corridore eritreo Biniam Girmay. Per il membro del team Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux si tratta di un traguardo epocale: Girmay è, infatti, il secondo africano a trionfare in una tappa del Giro d’Italia.
L’euforia per il successo sembrerebbe aver preso il sopravvento durante i festeggiamenti. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, Girmay ha subìto un infortunio alquanto particolare, che lo ha costretto addirittura a ricevere i soccorsi presso l’ospedale Carlo Urbani di Jesi.
Girmay, galeotto fu il tappo dello spumante
“È una giornata straordinaria, la prima vittoria alla mia prima grande corsa a tappe, è una grande storia per tutti gli africani al Giro”, ha dichiarato Girmay subito dopo la vittoria al Giro d’Italia. Durante la consueta premiazione, però, qualcosa è andato storto.
Come da tradizione, subito dopo la consegna dei fiori, Girmay ha stappato lo spumante per festeggiare il risultato. Il tappo della bottiglia, però, ha colpito l’occhio sinistro del malcapitato corridore, il quale ha manifestato il proprio dolore con una smorfia inequivocabile. Successivamente, Girmay ha rivelato al suo staff di non vedere quasi niente e, per tale motivo, è stato trasportato all’ospedale Carlo Urbani di Jesi per gli accertamenti del caso.
Quel precedente risalente a qualche settimana fa…
Il successo di Girmay è giunto ai danni dell’olandese Mathieu Van der Poel, ciclista del team Alpecin-Fenix. Proprio quest’ultimo, solo qualche settimana fa, si è reso protagonista di un episodio molto simile a quello del rivale eritreo.
Dopo aver trionfato nella tappa Budapest-Visegrad, percorso inaugurale di questa edizione del Giro d’Italia, Van der Poel ha esultato stappando lo champagne. Tuttavia, anche in questo caso il tappo si è stappato improvvisamente, schizzando nei pressi dell’occhio del ciclista. Nessuna conseguenza, però, per Van der Poel, molto più fortunato rispetto al povero Girmay.
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