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Kojima riceve il “Fine Arts Award” dal governo giapponese

di Michele Messina

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Il creatore di Death Stranding e Metal Gear Solid, Hideo Kojima, è stato insignito del premio per le “Belle Arti” dal governo giapponese.

Kojima, tra cinema e videogioco

La passione di Kojima per la settima arte, il cinema, è ben nota a tutti; il visionario creator viene spesso definito un “cineasta mancato”. Non stupisce quindi che molte delle sue opere possano essere definite delle vere e proprie opere d’arte.

Probabilmente si deve proprio a questa sua passione la scelta del governo cinese di premiarlo con l’importante “Award of Fine Arts”. Il successo è sicuramente dovuto all’ultima opera del designer: Death Stranding, che unisce recitazione, narrazione e videogioco. Ad annunciarlo è stato lo stesso autore sul profilo Twitter della sua casa di produzione, la Kojima Production.

Il “Fine Arts Award” è composto da ben 11 categorie che includono dal teatro al cinema, passando per la performance art fino alla radio. Ultima aggiunta all’elenco è la sezione “Media Arts”, arti mediatiche, inserita nel 2008. Il premio in sé, invece, esiste dal 1950, dedicato ogni anno a persone che hanno raggiunto risultati strabilianti nei vari campi.

Quest’anno il premio ha raggiunto proprio Kojima, che diventa così la seconda icona dell’industria videoludica a vincere l’onorificenza. Il primo in assoluto è stato Shigeru Miyamoto, nel 2010, padre di Super Mario, Donkey Kong e The Legend of Zelda.

kojima productions

L’uomo dietro al videogioco

Ma il “Fine Arts Award” non è l’unico premio di settore a cui Kojima si è avvicinato. Pochi anni fa l’artista è stato infatti giudice anche al Festival del Cinema di Venezia, sempre per merito di Death Stranding che unisce narrazione cinematografica e gameplay. L’ultima opera di Kojima, si è rivelata un successo mondiale, merito anche di un cast ben nutrito. L’opera coinvolge attori del calibro di Norman Reedus, Mads Mikkelsen, Léa Seydoux e Guilleremo Del Toro, anche se di quest’ultimo compare solo il “volto”.

Un’opera che rompe gli schemi del classico videogioco. Kojima, ormai riconosciuto a livello mondiale è stato appunto inserito nella giuria del Festival di Venezia, nella sezione Virtual Reality, dedicata alle esperienze VR. Assieme a Celine Tricart e Asif Kapadia, esperti del settore, è stato parte integrante del processo di premiazione, come giudice.

Kojima rimane e rimarrà sempre un mostro sacro del videogioco. E voi, siete fan sfegatati del buon Hideo? Fatecelo sapere su Nasce, Cresce, Respawna.

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Di Michele Messina

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