di Gianmichele Trotta
Inizia l’ottavo giorno del conflitto che vede l’Ucraina messa sotto assedio da parte della Russia. Cade per la prima volta in mano dei russi una grande città ucraina: Kherson. Intanto Zelensky parla ancora al popolo: “troveranno una resistenza feroce” continua “non rinunciamo a ciò che è nostro“. Anche nel resto del mondo i caccia russi si fanno presenti: invasi i cieli svedesi.
Kherson, città Ucraina cade in mano ai russi
Cade ieri sera verso le 10 ora locale. La città è circondata da forze russe, mentre l’esercito ucraino si è ritirato verso la città vicina di Mykolaiv. A quanto riporta il NewYork Times, Kolykhaev, il sindaco della città caduta, ha spiegato che Kherson è un’area molto strategica per i russi, poiché consentirebbe loro di espandersi verso la città portuale di Odessa.
Sempre il sindaco di Kherson ha poi raccontato che 10 ufficiali russi, tra cui il comandante dell’esercito, sono entrati nel comune. A quanto riporta Il Corriere della Sera, riferisce di essere stato informato dell’intenzione russa di voler istituire una nuova amministrazione simile a quella delle due regioni separatiste nel Donbass.
Il discorso di Zelensky: in Ucraina “una guerra patriottica”
Gli assalti continuano anche a Kiev. Nelle prime ore del mattino suonano ancora le sirene antiaereo che spingono civili e militari a rifugiarsi in aree sicure. Un’ora dopo, verso le 5 del mattino, Zelensky parla ancora in diretta televisiva.
“Ovunque andranno, saranno distrutti. Qui non avranno calma, non avranno cibo, non avranno un solo momento di tranquillità. Gli occupanti riceveranno solo una cosa dagli ucraini: la resistenza. Una resistenza feroce. Una resistenza tale che ricorderanno per sempre che non rinunciamo a ciò che è nostro, che ricorderanno cos’è una guerra patriottica. Sì, per noi ucraini questa è una guerra patriottica. Sappiamo come iniziano le guerre patriottiche e sappiamo come finiscono per gli invasori. il nostro esercito sta facendo di tutto per spezzare completamente il nemico. Quasi 9.000 russi sono stati uccisi in una settimana. A Nikolaevsk, gli occupanti sono costretti a usare decine di elicotteri per raccogliere i loro morti e feriti – 19 e 20 anni. Cosa hanno visto nella loro vita se non questa invasione? […]L’Ucraina non vuole essere coperta dai corpi morti dei soldati. Andate a casa. […] Dite ai vostri ufficiali che volete vivere. Che non volete morire ma vivere. Dobbiamo fermare la guerra e ristabilire la pace.”
Questa una parte del discorso del premier Ucraino, che negli ultimi giorni risulta al mondo come un eroe contemporaneo. Parla di 9000 russi uccisi, ieri invece il ministero ucraino della difesa parlava di qualche migliaia in meno. Il ministero russo, infine, parla di poche centinaia. Il bilancio sulle perdite russe è ancora molto incerto.
La risposta di Lavrov in Russia
Anche il ministro degli affari esteri russo si espone questa mattina. Lavrov va contro gli Stati Uniti, accusandoli di voler detenere il controllo dell’Europa. Nel farlo, paragona la super potenza a Napoleone e Hitler. Commenta così: “Siamo pronti al dialogo, sono sicuro che l’isteria diminuirà e che l’Occidente supererà la sua frenesia. […]Gli Stati Uniti vogliono controllare l’Europa come Hitler e Napoleone, stanno cercando di imporci la loro visione del futuro del continente“.
Sulla guerra nucleare si esprime contrario, affermando “non la vogliamo“. Continua poi dicendo che la Russia “non permetterà che siano violati costantemente i suoi interessi“. Sul tavolo diplomatico che si terrà oggi, invece, si esprime “aperto al dialogo“.
Intanto in Russia si svolgono pesanti misure di propaganda per convincere il popolo russo della benevolenza della guerra. Stamattina il ministro dell’istruzione ha svolto una lezione per spiegare i motivi della guerra. Inoltre, in Russia i principali social sono stati limitati e censurati dallo stato.
Violati i cieli di Svezia
Nella giornata di ieri la tensione si fa più aspra anche in Svezia. 4 caccia russi sono entrati nello spazio aereo dello stato europeo, forse per testare la prontezza di risposta svedese. Questi ultimi, affermano di aver immediatamente fatto decollare degli aerei per monitorare l’invasione. A seguito delle ultime vicende, dichiarano di aver preso molto seriamente l’accaduto.
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di Gianmichele Trotta
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