di Gianmichele Trotta
Ha 23 anni l’idolo del momento, che nell’ultimo anno ha battuto tutti: MrBeast. Il giovane americano, originario dello stato del Kansas, negli ultimi 12 mesi ha raddoppiato i suoi introiti già da record dell’anno precedente, superando in guadagni anche molti CEO nazionali. Ecco la sua storia, una favola moderna che fa del web la sua zucca trasformata in carrozza.
Chi è MrBeast
All’anagrafe Jimmy Donaldson, nasce in Kansas, USA, il 7 maggio 1998. Già all’età di 13 anni, agli albori della piattaforma su cui lavora, il piccolo Jimmy iniziava a caricare i suoi primi video su YouTube. Naturalmente, ogni grande successo nasce dal basso, e anche in questo caso, questi primi video non avevano molta visibilità, riuscendo ad ottenere in media soltanto 1000 views.
Nel 2017 arriva il primo boom di visualizzazioni: con il video “I Counted To 100,000!” il giovane MrBeast diventa virale. Un video semplice, lungo e a tratti stupido, ma che al pubblico piace. Quest’ultimo non mostrava altro che la neo-celebrità contare da 1 a 100.000 in un video lungo ben 23 minuti. Ebbene, questo video ad oggi conta 25 milioni di visualizzazioni, ovviamente monetizzate.
Negli anni, il content creator americano, è rimasto lo stesso, con l’unica differenza che le sue challenge sono diventate sempre più folli e intraprendenti. Tra salti mortali, video stunt e sfide che lo hanno portato a sborsare decine di migliaia di dollari, tutti i suoi contenuti diventano virali. Probabilmente è proprio questo che lo ha portato a tale fortuna: la ricerca da parte degli spettatori dell’inatteso. I suoi fan sono infatti attratti dai suoi video perché non sanno mai con cosa il ragazzo riuscirà a stupirli, o se loro stessi, a fine video, si ritroveranno con il conto corrente pieno grazie ai suoi contest.
Una delle peculiarità dello YouTuber è proprio questa; al ragazzo non importa spendere i suoi soldi guadagnati con Youtube, e proprio per questo, parallelamente all’incremento dei suoi guadagni, ha iniziato a sorprendere i suoi fan con donazioni e contest con in palio una somma spropositata di denaro.
Come ha raddoppiato i suoi guadagni?
Secondo la classifica annuale di Forbes, rivista di divulgazione incentrata proprio su classifiche, cultura economica e leadership imprenditoriale, MrBeast si posiziona al 1° posto per gli Youtuber più pagati del mondo. Con i suoi 54 milioni di dollari, è seguito solamente da Jake Paul, con 45 milioni, e Markiplier, con 38 milioni.
L’incredibile successo che ha portato MrBeast in prima posizione è da accreditare, però, non solo alle visualizzazioni. Queste ultime, infatti, nell’ultimo anno sono volate alle stelle per il nostro Jimmy, che è arrivato ormai ad un totale di 10 miliardi di riproduzioni sul suo canale: ben più dell’intera popolazione sulla Terra. Queste ultime, grazie alla pubblicità all’interno dei video, e insieme a collaborazioni pubblicitarie esterne al social network di Google, gli hanno permesso di scalare la classifica. Ma c’è anche un altro progetto che gli ha dato la spinta necessaria.
MrBeast: non solo uno Youtuber
MrBeast, tra le tante cose, è anche molto intraprendente. Un po’ come Elon Musk faceva alla sua età, anche lo Youtuber si è cimentato negli scorsi anni in varie iniziative che lo hanno aiutato ad accrescere il suo patrimonio. Tra le tante, vi sono gamepad personalizzati o la sua nuova linea di prodotti per fast food: MrBeast burger. Quest’ultima non è che un’app attraverso la quale i suoi fan, o chiunque, potranno ordinare cibo a marchio MrBeast. La collaborazione conta già 1600 ristoranti in tutta l’America, attraverso il quale lo Youtuber si apoggia e guadagna.
Ma non finisce qui; MrBeast è anche un sostenitore di attività socialmente utili e, per questo motivo, gli è stato affibbiato l’appellativo di “filantropo“. Il ragazzo, ad esempio, ha spesso donato migliaia di dollari a persone a caso o ha aiutato a rimuovere la plastica dal mare. In questa sua ultima opera, è riuscito a buttare ben 13 tonnellate di rifiuti plastici. Sempre in quest’ottica green, nel 2019, Jimmy ha avviato anche una raccolta fondi per la fondazione di Arbor Day entro l’1 gennaio 2020 e, successivamente, piantare un albero ogni dollaro raccolto entro il 2022.
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di Gianmichele Trotta
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