di Gianluca Scognamiglio
Quarantasette anni dopo l’ultima volta il Torino è tornato in testa alla classifica di Serie A. I granata hanno ritrovato la vetta del nostro campionato grazie a un ottimo avvio di stagione, in cui hanno conquistato 11 punti su 15 disponibili. Dal febbraio del 1977 al settembre 2024 è passato quasi mezzo secolo: un’attesa infinita per i tifosi del Toro che finalmente possono tornare a guardare tutti dall’alto. Diamo uno sguardo a com’era il mondo l’ultima volta che il Torino si trovava in testa alla classifica di Serie A.
Le prime TV a colori, Apple II e tanto altro
Nel 1977 il mondo della televisione stava cambiando definitivamente. Il 1º febbraio di quell’anno, infatti, alle 19:10 su Rete Due e alle 19:20 su Rete Uno, venne ufficialmente inaugurata la programmazione regolare a colori della televisione italiana. Inizialmente la trasmissione a colori era limitata a 42 ore settimanali, distribuite in sei ore al giorno, di cui tre ore per ciascuna delle due reti. Come sottolineato da Giuseppe Pastore, peraltro, l’ultima volta che il Torino chiuse una giornata in testa alla classifica (21 febbraio 1977), le trasmissioni sportive erano disponibili solo in bianco e nero. La prima puntata a colori di “Novantesimo Minuto” (unico mezzo dell’epoca per rivedere le reti della Serie A) andò in onda solo il 6 marzo 1977.
In quelle settimane la Apple stava per lanciare il suo “Apple II”, uno dei primi personal computer commercialmente di successo. Questo segnò l’inizio dell’era informatica come la conosciamo oggi, con i computer che iniziarono a diventare accessibili al grande pubblico. Per quanto riguarda il mondo del cinema, invece, il primo Star Wars sarebbe stato distribuito un paio di mesi più tardi, segnando l’inizio di una delle saghe più famose della storia. Insomma, era un mondo, tra musica punk (Sex Pistols e The Clash su tutti) e pantaloni a zampa d’elefante, completamente diverso da quello che conosciamo oggi.
Com’era il mondo dello sport?
Abbiamo visto una serie di innovazioni tecnologiche, mode e nuovi cult di quei mesi ma com’era il mondo dello sport nel febbraio del 1977? Innanzitutto nel panorama calcistico, dopo i tre successi consecutivi del Bayern Monaco nella Coppa dei Campioni, fu il Liverpool a prendersi la scena. I Reds vinsero il trofeo sia nel 1977 che nel 1978. Il Torino, invece, arrivò secondo in Serie A in quei due anni, dietro alla Juventus. In Formula 1 il 1977 fu l’anno di Niki Lauda su Ferrari, dopo il drammatico epilogo del campionato dell’anno precedente, vinto da James Hunt.
Nel tennis, invece, Adriano Panatta era campione in carica del Roland Garros, ultimo titolo Slam del tennis italiano maschile prima della doppietta Australian Open – US Open di Jannik Sinner. Il romano, inoltre, insieme a Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli aveva conquistato qualche mese prima la Coppa Davis. Anche questo trofeo è stato riportato in Italia per la prima volta solo l’anno scorso, grazie all’impresa di Sinner e compagni. Nel ciclismo Eddy Merckx avrebbe corso qualche mese più tardi il suo ultimo Tour de France, chiudendo una carriera leggendaria. In NBA, invece, i Portland Trail Blazers partivano come underdog nei play-off che li avrebbero visti conquistare il primo titolo della loro storia. Il giocatore del momento era Kareem Abdul-Jabbar, dominante nella sua seconda stagione ai Lakers e noto per il famoso “gancio cielo”.
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