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La pandemia di Covid-19 e i lockdown hanno fatto invecchiare più velocemente il cervello dei giovani

di Francesco Ferri

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La pandemia di Covid-19 e i conseguenti lockdown hanno ampiamente accelerato il processo di maturazione e di invecchiamento del cervello degli adolescenti. Durante il periodo del Covid, infatti, il cervello è invecchiato di 4,2 anni nelle femmine e 1,4 anni nei maschi.

Il cervello invecchiato

A far emergere questi dati è stata una ricerca coordinata dall’Univerisity of Washington di Seattle, pubblicata sulla rivista dell’Accademia nazionale delle scienze degli Stati Uniti (PNAS). “L’adolescenza è un periodo di radicali cambiamenti nello sviluppo emotivo, comportamentale e sociale“. Ecco perché la ricerca sottolinea come i fenomeni di invecchiamento precoce del cervello siano osservabili molto spesso in ragazzi che vengono sottoposti cronicamente a importanti stress. Oltre a ciò si possono evidenziare dei cambiamenti veri e propri nella struttura del cervello. Ad esempio l’assottigliamento della corteccia cerebrale.

La ricerca

Per la ricerca sono stati coinvolti dal 2018 ben 160 ragazzi. Sono stati gli esami eseguiti sui giovani nel 2021 che hanno mostrato un assottigliamento eccessivo della corteccia cerebrale. Da qui il team di ricerca ha ipotizzato che ciò potrebbe essere correlato proprio alle tante restrizioni alle relazioni sociali durante la “fase clou” della pandemia. Il fenomeno ha colpito maggiormente le ragazze, nelle quali l’assottigliamento era esteso a tutta la corteccia cerebrale. Per i ragazzi il tutto si limitava alla corteccia visiva. “Per le donne, le relazioni con i coetanei sono di vitale importanza per lo sviluppo dell’identità personale; inoltre fanno affidamento su queste relazioni per il sostegno emotivo più degli uomini“. Così hanno spiegato i ricercatori.

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