di Denieli Freitas Nogueira
Nella notte tra lunedì 10 e martedì 11 giugno, a Treviso, un giovane rider è stato fermato dai carabinieri. Nulla di strano, se non fosse per un lampeggiante contraffatto trovato all’interno del veicolo…
Treviso: la vicenda
Un giovane rider di vent’anni è finito nei guai dopo essere stato fermato dai carabinieri di Castelfranco Veneto, provincia di Treviso. Durante il controllo, è stato trovato un lampeggiante contraffatto all’interno dell’auto del ragazzo, strumento che usava per svolgere il suo lavoro con maggiore efficienza, evitando gli ingorghi e le lunghe attese. Secondo il Corriere del Veneto l’episodio sarebbe avvenuto intorno alle due del mattino, a Castello di Godego, nel Trevigiano.
Nonostante la sincerità del ragazzo, che durante l’interrogatorio ha subito confessato di essersi finto un auto civetta delle forze dell’ordine per scopi personali, le autorità hanno sporto denuncia contro quest’ultimo per possesso di segni distintivi contraffatti. Inoltre, al giovane rider è stata ritirata la patente dopo che alcuni grammi di hashish sono stati trovati dentro il veicolo.
Il lampeggiante è stato subito sequestrato, e ora si attende di sapere cosa succederà al giovane, anche se la situazione non si può definire “semplice”. Secondo l’articolo 497-ter comma 1 del codice penale è vietata la detenzione di contrassegni che simulino quelli delle forze dell’ordine, e la sanzione prevista per la sua violazione può variare da due a cinque anni di reclusione. Il ragazzo non ha precedenti penali ma il reato commesso è particolarmente grave, e l’uso del lampeggiante a scopi personali e professionali potrebbero rappresentare un’aggravante.
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