di Riccardo Rizzo
Lo scorso dicembre Rockstar Games ha mostrato per la prima volta GTA VI,che tuttavia arriverà solo nel 2025. Così, presi dalla nostalgia, abbiamo deciso di guardare al passato della celebre serie criminale. Siamo tornati nella Los Santos del 2013, ma non è bastato. Volevamo andare ancora più indietro. Eccoci dunque a Liberty City, nel 2008. Niko Bellic è appena sbarcato nella Terra delle opportunità, ma non sa che i fantasmi del suo passato lo perseguiteranno anche negli Stati Uniti.
GTA IV: Liberty City
Con Grand Theft Auto IV, di fatto, Rockstar Games abbandona i panorami soleggiati e caldi di San Andreas per abbracciare le atmosfere più cupe e tetre di Liberty City, una ricostruzione della New York che è anche sede della stessa azienda. La città, interamente ricostruita e ampliata rispetto ai capitoli in due dimensioni, è una fedele riproposizione digitale della metropoli. Sono presenti tutti i luoghi chiave: la Statua della Libertà (Statua della Felicità), Times Square (Star Junction), Central Park (Middle Park) e l’Empire State Building (Rotterdam Tower). Non troviamo però solo i monumenti più importanti: sparsi per la città ci sono diner, fast food, teatri, negozi di vestiti, internet cafè e gli immancabili locali notturni.
Come detto in apertura, le atmosfere sono diametralmente opposte a quelle di Vice City e San Andreas. Liberty City è una città oscura, che nasconde tra i grattacieli di Algonquin un mix di violenza, corruzione e ipocrisia. E il suo fascino risiede proprio in questo.
La palette cromatica utilizzata è peculiare, tanto da rendere il gioco riconoscibile anche da un singolo frame. I colori ben si sposano con i vicoli e i quartieri di New York, che appaiono verosimili e ricchi di vita. Le strade sono piene di civili e veicoli, che tra l’altro reagiscono all’ambiente circostante. Che si tratti delle azioni di Niko o di un improvviso temporale, Liberty City reagisce in maniera dinamica e realistica. La cura per i dettagli è semplicemente incredibile. Se piove, i passanti cercano un riparo e si coprono con l’ombrello o il giornale; se si esce dalla corsia stradale, i pedoni tentano di mettersi in salvo provando a schivare il veicolo; se si spara alle cassette dei giornali, questi volano via con il vento. Sono queste piccole cose che, unite all’atmosfera e alla storia, rendono eterno GTA IV.
Niko Bellic: “Things Will Be Different”
Con questo capitolo Rockstar Games ha voluto cambiare le carte in tavola. Il protagonista è Niko Bellic, un ex-militare serbo che arriva in America per fuggire dal proprio passato e iniziare una nuova vita. Qui lo attende suo cugino Roman, che per anni gli ha raccontato del suo sogno americano. La realtà è però ben diversa. Roman vive ancora in uno squallido appartamento nel quartiere di Broker, dove gestisce un’impresa di taxi che nel tempo lo ha portato ad avere numerosi debiti con la mafia russa e altri gruppi criminali dell’Est-Europa.
È così che inizia l’odissea criminale di GTA IV: con la disillusione del sogno di speranza e libertà che molti immigrati hanno prima di sbarcare negli Stati Uniti. Un sentimento che viene infranto non appena si entra in città, quando si vede con i propri occhi la realtà delle cose. Una disillusione rappresentata alla perfezione dal cuore umano legato all’interno della Statua della Felicità, ma che ritroviamo anche nei volti dei principali personaggi dell’avventura.
Come da tradizione, la storia del protagonista è affiancata da numerosi racconti paralleli, che gli si affiancano e contribuiscono allo sviluppo della narrazione. Grazie alle conoscenze del cugino, Niko entra in contatto con una serie di persone chiave, che di fatto gli permettono di costruirsi un’eccellente rete di contatti. Little Jacob, Michelle, Mallorie, Johnny Klebitz, Elizabeta Torres, Manny, Brucie, Dimitri, Mikhail Faustin e la famiglia McReary sono solo alcuni dei personaggi del gioco. Ognuno ha un proprio carattere e una propria storia, ed entrambi emergono nelle varie missioni dedicate.
Queste sono molto varie, e spaziano dai classici regolamenti di conti alle più cinematografiche rapine tipiche della serie. Rispetto al passato, e al futuro, le missioni di GTA IV sono maggiormente incentrate sulla storia principale, che di fatto è costituita da una serie di incarichi da svolgere con i vari personaggi. Questi si alternano per complessità e tipologia, unendo praticamente le missioni principali e quelle “secondarie”. Di opzionale ci sono solo gli incontri con gli sconosciuti, ormai diventati un marchio di fabbrica per tutte le produzioni Rockstar Games, e le attività con i comprimari, che vanno dal bowling allo strip club. Molto interessante, in questo senso, la possibilità di uscire con le ragazze per dei veri e propri appuntamenti.
Dopo il lancio, Rockstar ha anche espanso l’universo narrativo con due contenuti aggiuntivi: The Lost and Damned e The Ballad of Gay Tony. Il primo approfondisce la storia di Johnny Klebitz, un membro dei Lost impegnato in una guerra tra bande di motocilcisti. Il secondo, invece, racconta le vicende di Luis Lopez, un criminale part-time e assistente di Tony Prince (conosciuto anche come “Gay Tony“), famoso in tutti gli ambienti notturni di Liberty City.
GTA IV e l’Euphoria: la vera next-gen
Sul fronte tecnico Rockstar Games ha fatto degli incredibili passi in avanti rispetto a GTA: San Andreas, uscito per la prima volta nel 2004 su PlayStation 2. Il RAGE è stato potenziato, e PS3 e Xbox 360 sono state sfruttate al massimo. La resa visiva è impressionante, soprattutto per il 2008, ma il titolo fa la sua figura ancora oggi anche grazie alle ottime scelte artistiche per la scala cromatica. La vera rivoluzione di GTA IV è stato però il motore fisico: l’Euphoria.
Liberty City è una città viva e verosimile proprio per la fisica che la muove. Dagli incidenti con i veicoli al movimento dei corpi durante le sparatorie, passando per le cadute e le esplosioni: il mondo di gioco è stato creato con un’attenzione maniacale per i dettagli e la ricerca del realismo. La gestione del motore fisico Euphoria in GTA IV è senza precedenti, tanto che rapprenta il punto più alto raggiunto dal team di sviluppo per la serie Grand Theft Auto.
Insomma, Grand Theft Auto IV è a mani basse uno dei migliori progetti di Rockstar Games. Un titolo maturo, dai tratti oscuri e malinconici, da cui traspaiono chiaramente tutte le dicotomie della società americana post 11 settembre. Il gioco risulta inoltre godibile ancora oggi, anche se ovviamente il gameplay inizia a sentire un po’ il peso degli anni, soprattutto per quanto riguarda il sistema di shooting.
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