di Giorgio Stanga
È di qualche giorno fa la notizia dei numerosi “ambientalisti” che hanno macchiato di verde numerosi corsi d’acqua in tutta Italia per protestare contro il cambiamento climatico e le dichiarazioni rese alla COP28. Tra le città più colpite, abbiamo Venezia, dove l’intero Canal Grande (il canale principale della città) è stato colorato di verde. Assieme a Venezia, altre città sono state colpite: Torino, Milano, Roma e Bologna, e in tutte queste, fiumi e canali, sono stati presi di mira con colore verde.
Il pugno di ferro di Venezia
La questura di Venezia ha deciso di utilizzare provvedimenti molto forti contro questi “ambientalisti”: 28 portati in questura, e denunciati per “interruzione di servizio pubblico”, visto il blocco dei vaporetti per circa un’ora. Oltre all’interruzione di pubblico servizio, agli ambientalisti viene contestata anche la manifestazione non preavvisata e lo sversamento di sostanze pericolose. A ciascuno di essi verrà anche inflitta una multa di 1250 euro, per un totale di 35 mila euro.
Inoltre, per 3 dei 48 manifestanti, come riportato da TGCOM24, è stato disposto il daspo di 48 ore (misura prevista dalla legge italiana nata al fine di impedire aggressioni violente nei luoghi degli avvenimenti sportivi), e per 5 il foglio di via obbligatorio di 48 mesi, che equivale a un divieto di entrare a Venezia per 4 anni.
La replica del movimento
Tra le parole del movimento degli ambientalisti, troviamo attacchi alla questura:
“Denunce completamente pretestuose, che non hanno nessun legame con i fatti realmente commessi. Denunce notificate indiscriminatamente a tutte le persone identificate”.
Tra le persone portate in questura vi era infatti anche un turista, che si trovava a Venezia per due giorni, e quattro persone dell’ufficio stampa, compresi i fotografi e videomaker. A eccezione del turista, tutti gli altri sono stati denunciati per gli stessi capi d’accusa degli ambientalisti.
Inoltre, gli stessi ambientalisti sottoposti a fermo, hanno affermato come i materiali impiegati non siano inquinanti:
“Non nuoce ad ambiente, persone e animali e in massimo 48 ore si disperderà”.
La parte politica
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro ha condannato fermamente l’azione, attraverso un post sui social:
Ancora gli eco-vandali… abbiamo dovuto interrompere il pubblico servizio per precauzione, visto le loro acrobazie e le loro bravate … stavolta li denunciamo anche per “interruzione di pubblico servizio” e speriamo tanto che in galera ci finiscano proprio … pic.twitter.com/SKgxrwuxZ6
— Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) December 9, 2023
Anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto ha fermamente condannato l’attività ambientale tenuta. Egli, come il sindaco veneziano, ha pubblicato un post sul Social X, denunciando la vicenda e condannandola:
??? Rinnovo una decisa condanna per l’azione intrapresa poco fa da alcuni attivisti per il clima che hanno preso di mira, nuovamente, anche la nostra bellissima città, gettando nel Canal Grande di Venezia una sostanza colorante che ha tinto di verde l’acqua. pic.twitter.com/aP8PIoxSUm
— Luca Zaia (@zaiapresidente) December 9, 2023
E tu cosa ne pensi di queste pene inflitte? Sono giuste? Oppure sei d’accordo con i manifestanti? Faccelo sapere con un commento!
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