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L’Italia si astiene sulla risoluzione Onu per una tregua a Gaza

di Denieli Freitas Nogueira

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Mentre a Gaza è in corso la più grande operazione militare da parte di Israele, l’assemblea generale dell’Onu approva l’emendamento proposto dalla Giordania per una tregua nel conflitto sulla Striscia. Senza però il voto dell’Italia. La proposta riguarda una “tregua immediata, duratura e prolungata” nel pieno rispetto del diritto internazionale per quanto concerne l’incolumità dei civili. Oltre la fornitura di beni e servizi essenziali a tutti i cittadini di Gaza. Il testo rigetta ogni tipo di trasferimento forzato della popolazione palestinese e richiede l’immediato rilascio di tutti i civili tenuti prigionieri illegalmente.

Perché l’Italia ha deciso di astenersi dal voto?

Il testo è stato approvato con 120 voti a favore, 14 contrari e 45 astenuti tra cui Italia, Ucraina, Germania, Gran Bretagna, Giappone e Tunisia. Israele e Stati Uniti si sono invece dichiarati contrari insieme a Repubblica Ceca, Ungheria, Austria e Croazia.

L’ambasciatore italiano Maurizio Massari ha poi spiegato il motivo della sua astensione. Secondo lui, nella risoluzione mancano delle chiare condanne agli attacchi di Hamas perpetrati ai danni di Israele, nonché il riconoscimento del diritto a difendersi che ogni Stato ha in caso di aggressione. Inoltre, manca anche una richiesta di rilascio degli ostaggi israeliani sequestrati il 7 ottobre. Per Maurizio Massari “l’Italia è e sarà solidale verso Israele” e la sicurezza di quest’ultimo non è negoziabile, ma sostiene anche il diritto dei palestinesi a vedersi riconoscere uno Stato proprio e autonomo.

L’ambasciatore israeliano Gilad Erdan ha definito l’evento come “un giorno che passerà alla storia dell’infamia, un giorno buio per l’Onu” rivendicando il diritto alla difesa di Israele, e accusando l’intera l’assemblea di difendere degli assassini, “dei terroristi che decapitano bambini“. Questa accesa risposta è arrivata dopo che l’assemblea generale ha rigettato la bozza presentata dal Canada, in cui si condannavano esplicitamente gli attacchi terroristici di Hamas.

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