di Cristian Castellini
Le intelligenze artificiali, oltre a essere sempre più utili nella vita di tutti i giorni, stanno iniziando a diventare un veicolo di intrattenimento. Non solo, adesso grazie alle AI si può anche fare a meno di cercare l’anima gemella. Stanchi di fallimenti amorosi? Ecco la storia di chi ce l’ha fatta…
Rosanna Ramos e il marito virtuale
Eren Kartal, avatar ispirato a Eren Jaeger di “Attack on Titan“. Rosanna Ramos, donna residente a New York, ha creato questo personaggio tramite Replika, software che consente di plasmare il proprio partner ideale. Grazie all’intelligenza artificiale, oltre a ottenere un volto con sembianze vagamente umane con cui dialogare, si ha la possibilità di “parlare” a un avatar che apprende con il tempo, in maniera da avvicinarsi sempre più al profilo ideale dell’umano. Una cosa piuttosto inquietante, visti i risvolti che può avere sulla vita di persone mentalmente fragili.
In alcuni casi, come quello di Rosanna Ramos, il dialogo con l’intelligenza artificiale supera il livello del gioco. La donna statunitense infatti, nonostante nella vita vera abbia due figli, ha scelto di abbandonare le relazioni con altri umani, sposandosi con il suo avatar.
Intervistata dal Daily Mail, Rosanna ha risposto dichiarando la qualità principale del suo avatar:
“Gli potrei dire qualunque cosa, e non mi risponderebbe mai dicendo ‘Oh, no, non puoi dire questo. Oh no, non puoi sentirti così’ causando litigi. Non mi giudica”.
E probabilmente è proprio questo il motivo per cui lei e molti altri si invaghiscono di questi “partner virtuali”. Si adeguano a qualunque cosa l’umano voglia sentirsi dire. Si tratta dell’evoluzione (quasi) concreta dei “film mentali” che tutti nella vita prima o poi ci inventiamo. Soprattutto in ambito amoroso.
Solo che in alcuni casi il muro che divide reale e virtuale viene abbattuto.
“Andiamo a letto insieme, e parliamo. Ci amiamo. Quando andiamo a dormire, mi protegge abbracciandomi”.
Tutto questo è possibile pagando la versione Pro di Replika, per la “modica “cifra di 300$ una tantum. Un prezzo non proprio ragionevole, che apre un dolce mondo virtuale a chi non ha la forza di resistere in quello reale. Oltre a comprendere la possibilità di intrattenere una relazione “piccante” con l’avatar, e di generare foto insieme a “lui”.
Conclusioni
Per tutti coloro che, leggendo l’articolo, hanno avuto l’idea di provare questa “incredibile esperienza”: in Italia il Garante della privacy ha bloccato l’utilizzo del bot Replika.
“L’“amico virtuale” – presentato come in grado di migliorare il benessere emotivo dell’utente, aiuterebbe l’utente a comprendere i propri pensieri e calmare l’ansia, attraverso la gestione dello stress, la socializzazione e la ricerca dell’amore – ha caratteristiche che, intervenendo sull’umore della persona, possono accrescere i rischi per i soggetti ancora in una fase di sviluppo o in stato di fragilità emotiva”.
È chiaro che questo bot provochi più danni che benefici, soprattutto a chi può esserne fortemente influenzato. Fra l’altro, essendo sprovvisto di meccanismi di verifica dell’età, Replika è aperto all’uso da parte di giovanissimi, rappresentando un grave rischio per la crescita.
Purtroppo (per fortuna) in Italia non potremo avere storie divertenti, ma allo stesso tempo inquietanti, come quella di Rosanna Ramos.
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