Oggi, 6 luglio, si festeggia la Giornata mondiale del bacio, una festa creata nel 1990 in Gran Bretagna, ma che si è poi diffusa in tutto il mondo. In realtà esistono più feste dedicate al bacio. Il 13 aprile cade l’International Kissing Day, durante il quale si celebra il record mondiale del “bacio più lungo della storia”, detenuto da una coppia filippina che si è baciata per 46 ore, 35 minuti e 58 secondi. Negli Stati Uniti, invece, la giornata del bacio viene festeggiata il 22 giugno, mentre in India il 13 febbraio, alla vigilia di San Valentino.
Il bacio è un gesto riconosciuto (quasi) universalmente come segno di riconoscimento, affetto e passione. In molte culture del mondo, però, il bacio non è una pratica comune e anzi può venir definito scandaloso. In Cina, per esempio, è ritenuta una pratica poco igienica, mentre in Giappone non si è soliti farlo in pubblico, poiché potrebbe recare fastidio alle altre persone. Non a caso, il bacio è una pratica comune solo a noi esseri umani: siamo gli unici animali a farlo. Di conseguenza, alcuni studiosi hanno incominciato a interrogarsi sulle origini di questo gesto.
Osservando il mondo animale, possiamo notare come la maggior parte delle altre specie si tocchino reciprocamente i musi per scambiarsi affetto, senza però toccarsi le labbra. Questo perché, secondo alcuni studiosi, compensano con l’olfatto: il loro modo di conoscersi (e di scegliere il partner) inizia proprio dagli odori. Anche negli esseri umani il fattore olfattivo è coinvolto nella scelta del partner.
Nel 2013, Rafael Wlodarski, un ricercatore di neuroscienze dell’Università di Oxford, ha chiesto a un centinaio di persone quale fattore fosse più importante nei baci. Molte persone hanno risposto proprio l’olfatto. Probabilmente, visto che noi umani abbiamo un olfatto meno sviluppato rispetto ad altri animali, potremmo avere bisogno del bacio per compensare questo deficit. Un’altra teoria sul funzionamento dei baci riguarda la saliva. Visto che la saliva contiene degli ormoni sessuali (come il testosterone), allora l’atto del baciarsi potrebbe essere un modo per conoscere meglio il partner dal punto di vista sessuale.
La più antica fonte di un bacio è un testo indiano scritto in sanscrito, l’antica lingua indoeuropea risalente al X secolo avanti Cristo. In questa testo, il baciarsi viene descritto come il “respirare l’anima dell’altro”. Nell’antica Grecia e nell’antica Roma, invece, ci si scambiava baci come segno di rispetto, senza una necessaria simbologia sessuale. Gaio Valerio Catullo, però, parla ripetutamente nelle sue poesie della volontà di baciare l’amata, come esplicito segno di amore carnale.
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