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Zelda Story, Episodio 4: Age of Calamity e Breath of the Wild

di Piergiuseppe Pinto

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Nel terzo episodio di Zelda Story abbiamo analizzato altre due linee temporali generate dagli eventi di The Legend of Zelda: Ocarina of Time. Nel quarto ed ultimo andremo ad affrontare il momento in cui le tre timeline convergono, per ammissione degli stessi piani alti di Nintendo: Breath of The Wild e un prequel, anche se non a tutti gli effetti, vale a dire Age of Calamity.

Zelda Story, Episodio 4: Age of Calamity, il prequel di Breath of the Wild?

Hyrule Warriors: Age of Calamity si discosta per tanti motivi dai precedenti Zelda. Innanzitutto, è un musou, vale a dire un gioco in cui il giocatore si ritrova ad affrontare orde composte da numerosissimi nemici nel viaggio all’interno di una mappa. Un genere totalmente diverso da avventure e dungeon finora visti. Tuttavia, gli eventi narrati nel gioco fanno a tutti gli effetti da prequel di Breath of the Wild, con un’enorme differenza, tuttavia, nel finale.

 

 

Age of Calamity precede di 100 anni gli eventi di Breath of the Wild e vede ritornare alcuni elementi che vedremo nell’ultimo vero capolavoro di Nintendo su Zelda e Link. Tanti elementi ritornano. Su tutti Hyrule, i quattro colossi e i Campioni che, tuttavia, sono gli antenati di quelli che compaiono in Breath of the Wild. Eppure, ci sono due elementi che spezzano letteralmente in due il collegamento tra i due videogiochi: Terrako e il finale.

Il finale di Age of Calamity: una nuova timeline

Ma chi è Terrako? Si tratta di un piccolo guardiano costruito da Zelda, affezionata a questo artefatto prima della nomina a principessa. Con Link in fin di vita in Breath of the Wild, Terrako di fatto torna indietro nel tempo di 100 anni, andando nella Hyrule raccontata in Age of Calamity. L’evento non è di poco conto: con Terrako, torneranno nel passato anche i discendenti dei Quattro Campioni originali, che aiuteranno i loro antenati contro Ganon.

In ogni caso, giocando ad Age of Calamity ci si aspetta un finale catastrofico, che porta al dominio della Calamità Ganon fino al risveglio di Link in Breath of the Wild. Invece, Nintendo sorprende e ci regala un finale positivo, totalmente in contrapposizione con le premesse del gioco del 2017. I Campioni riescono a sconfiggere Ganon. A questo punto, è naturale pensare che gli eventi mossi da Terrako abbiano portato a creare una nuova timeline. La lotta con la Calamità ha due esiti: la vittoria di Ganon (che confluisce in Breath of the Wild) e il trionfo dei Campioni (linea temporale indipendente).

 

Zelda Breath Of The Wild

Breath of the Wild: il risveglio dell’Eroe

Analizziamo allora la timeline in cui la Calamità Ganon vince, soggiogando l’intero mondo di Hyrule e occupando il castello con la sua oscurità: Breath of the Wild. Il capolavoro del 2017 che dà inizio all’era della Nintendo Switch, considerato inoltre uno dei migliori Zelda della storia (se non il migliore), ha una trama molto breve. Il gioco, infatti, si concentra (forse fin troppo) sull’open world e sull’esplorazione, dando subito all’Eroe la possibilità di affrontare la Calamità. Chiaramente, ad inizio gioco non si può essere direttamente pronti per lo scontro finale (anche se il record in speedrun di 23 minuti e 53 sembra suggerire altro).

Eppure, anche sbloccando missioni apparentemente secondarie ma fondamentali come la ricerca della Master Sword, c’è molto meno da fare rispetto ad altri giochi come Ocarina of Time e Twilight Princess (parlando, naturalmente, di pura trama e progresso nella storia). Una volta affrontate le quattro entità a custodia dei colossi per conto di Ganon, si è in grado di andare allo scontro finale potendo contare su quattro colpi (uno per colosso) in grado di ridurre per metà i punti vita della Calamità (nella prima fase dello scontro). In breve, Link si risveglia, libera i quattro colossi con l’aiuto dei discendenti dei Campioni, batte Ganon e trionfa.

Ma perché le tre linee temporali convergerebbero in questo gioco? Tanti elementi lo suggeriscono. Innanzitutto, la presenza dei Riito (e del campione Teba oltre che dell’antenato Revali) presenti solo in Skyward Sword e, contemporaneamente, dei Gerudo che non menzionano Ganon come ladro e leader, ma ovviamente come Calamità.

Zelda Story, cosa aspettarsi da Tears of the Kingdom?

Il nostro viaggio nella storia di The Legend of Zelda è terminato. Naturalmente, da qui a meno di un anno, con l’uscita di Tears of the Kingdom, potremmo ritrovarci a parlare di qualcosa di totalmente diverso. Il gioco in uscita il 12 maggio 2023 può essere tutto: un sequel di Breath of the Wild, come annunciato da Nintendo nel 2019, ma anche avere un collegamento diretto con Skyward Sword (come potrebbe suggerire l’ambientazione, dato che parte della trama si svolgerà nel cielo esattamente come nel primo gioco in ordine di trama), o addirittura ancora con Twilight Princess. Quest’ultima teoria arriva dal logo rivelato alla fine del trailer: la Master Sword, infatti, presenta in parte lineamenti e colori già visti nel Reame del Crepuscolo. Una combinazione di nero e verde che non può non rimandare a Midna. A maggio ne sapremo di più.

Se questo quarto episodio e, in generale, tutta la saga di Zelda Story vi sono piaciuti, potreste dare anche un’occhiata ad altre nostre serie come Pokémon, Horizon e Fallout:

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