fbpx "You 4 - Parte 1", la recensione: "Un rompicapo che vale la pena risolvere"
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“You 4 – Parte 1”, la recensione: “Un rompicapo che vale la pena risolvere”

di Alice Casati

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Dal 9 febbraio sono disponibili su Netflix le prime cinque puntate della quarta stagione di “You“. La serie, basata sull’omonimo romanzo di Caroline Kepnes, viene trasmessa in America dal 2018, diventando in breve tempo proprietà di Netflix. Nel cast spicca il protagonista Penn Badgley; in questa stagione è affiancato da Charlotte Richie, Lukas Gage, Tilly Keeper, Amy Leigh Hickman, Tati Gabrielle, Ed Speleers e Ben Wiggins.

Assassinio a Londra per Joe Goldberg

La quarta stagione di “You” introduce un Joe che, dopo aver finto la propria morte e lasciato l’America, si è creato una nuova vita a Londra, dove si fa chiamare Jonathan Moore. Se la storia riprende in parte la sua ossessione per Marienne, traspare anche un cambiamento di Joe, che ha intenzione di abbandonare del tutto le sue vecchie abitudini. A quanto pare, però, qualcuno non è dello stesso avviso; in breve tempo si trova infatti coinvolto in un caso di omicidio, il cui colpevole sembra volerlo incastrare. Il suo passato torna minaccioso sulla sua nuova vita e Joe deve risolvere velocemente il caso prima che si scopra la verità sul suo conto.

L’assassino si nasconde nell’élite aristocratica di Londra di cui Joe entra inaspettatamente a far parte; qui conosce, tra gli altri, l’estroversa Lady Phoebe, la viziata Gemma, il carismatico Rhys e la misteriosa Kate, per la quale inizia a provare dei sentimenti. Dovrà però stare attento al suo rapporto con quest’ultima, al fine di non ripetere gli avvenimenti del suo passato. Soprattutto mentre dà la caccia a un assassino che sembra prendersi gioco di lui e che, soprattutto, non ha l’aria di volersi fermare.

 

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Il necessario rinnovamento di “You”

In questa nuova stagione “You” prende una piega inaspettata rispetto a quanto visto nelle precedenti; la trama si modella sul genere giallo, con un improbabile investigatore intento a seguire le tracce di un serial killer. I riferimenti ai pilastri di questo genere, soprattutto letterario, sono numerosi e spesso espliciti; in più occasioni si parla dei romanzi di Agatha Christie, che Joe adotta come guida per seguire il caso di omicidio. Le stesse puntate 4 e 5 sono un chiaro riferimento alla scrittrice britannica e ai tratti caratteristici delle sue opere più conosciute; un gruppo di persone chiuse insieme in uno spazio limitato, un assassino a piede libero che si nasconde tra di loro, un investigatore che ne segue le tracce.

La serie cerca di reinventarsi dopo lo schema seguito nelle stagioni precedenti, attuando un ribaltamento di ruoli. Joe passa da carnefice a vittima ed inizia a temere per la propria incolumità e per quella di chi lo circonda. Il cambio di prospettiva si rivela la scelta migliore per una serie che, altrimenti, si sarebbe ripetuta sempre uguale a sé stessa ad ogni nuova stagione. È proprio quest’ultimo, del resto, il proseguimento che il finale della terza stagione aveva preannunciato; l’introduzione degli stilemi di nuovi generi e il cambiamento di ruolo del protagonista ha contribuito a rendere le puntate più intriganti e meno prevedibili.

Una maturazione senza radici

Il ribaltamento dei ruoli in “You” ha un impatto inevitabile sul personaggio di Joe, che deve rinunciare alla sua vecchia vita e ricostruirsi. Ne consegue una naturale evoluzione del personaggio, che in questi episodi cerca di tenere fede alla sua promessa di cambiare e lasciarsi il passato alle spalle. La sua indole lo spinge tuttavia ad assecondare il suo interesse per Kate, complicando il mantenimento del suo proposito. Mediante le scelte di Joe, soprattutto verso la fine di questa prima parte, la serie vuole delineare una crescita e una maturazione rispetto alle prime stagioni. Ciò che manca, tuttavia, è un legame con queste ultime; il cambiamento di Joe coincide con la necessità di adattarsi ad un contesto nuovo, ma non al suo passato, soprattutto quello con Love.

Nonostante citi il suo matrimonio in alcune occasioni, al protagonista non sembra essere rimasto nulla della perdita della sua famiglia; anche volendo considerare Love solo una delle diverse donne per cui ha provato dei sentimenti, il discorso si ripresenta con il figlio Henry. Joe aveva lasciato il bambino al collega Dante e suo marito prima di trasferirsi a Londra, in modo che crescesse una vita felice. Nonostante Love ed Henry appartengano al suo passato, un’esperienza di questo tipo avrebbe dovuto avere qualche impatto su di lui, che invece cresce e si evolve solo in funzione del presente e del futuro senza risentire di quanto accadutogli.

 

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Una gestione fallace della parte amorosa

Arriviamo a quello che è sempre stato il cuore dello schema ricorrente di “You“. In ogni stagione, infatti, Joe sviluppava un’ossessione per una donna, che in breve diventava l’oggetto dei suoi desideri e che iniziava a seguire e controllare. Come già menzionato, la terza stagione si era conclusa con l’interesse di Joe per Marienne, lasciando intendere un nuovo ritorno agli inizi. Con il ribaltamento di trama e il cambiamento del protagonista, si rende necessario un approccio diverso alla componente femminile nella sua vita. È così che la quarta stagione modifica il modo di affrontare il tema, con risultati, però, piuttosto deludenti. Il personaggio di Marienne viene ripreso solo inizialmente e senza uno scopo, per poi lasciare la vita di Joe con una scena che, anziché denotare la crescita personale di quest’ultimo, rende solo vana la presenza della donna in questa stagione.

Si giunge così a Kate, affascinante gallerista e vicina di casa di Joe; per quanto lui sia restio ad intraprendere nuove relazioni amorose, ha comunque difficoltà ad allontanarla. L’intento era quello di creare un interesse da parte di Joe, nonché una chimica tra i due forte al punto da impedirgli di stare separati nonostante i dissapori. Il risultato, tuttavia, è stato di un rapporto quasi forzato, la cui spontaneità, che nelle intenzioni era fondamentale, si rivela praticamente assente. Ciò è alimentato anche dalla mancanza di carisma e spessore del personaggio di Kate, dipinto come forte e indipendente ma, nei fatti, ingessato e a tratti privo di carattere. La sua sofferenza, il suo cinismo, la sua diffidenza e asprezza verso Joe, l’amicizia con Phoebe, tutto sembra forzato e dovuto, senza alcuna naturalezza.

Una critica all’élite aristocratica

In questa stagione la critica di “You” si rivolge ad un’élite aristocratica inglese da cui Joe inizia ad essere invitato per svariati eventi esclusivi. Il gruppo si compone di stereotipi, personaggi che insieme formano un disegno caricaturale dell’aristocrazia. Ciò si rende evidente, ad esempio, con Gemma, Sophie e Blessing, persone ricche, viziate e superficiali. Una visione di questo tipo risulta sensata dal punto di vista dello scopo, che può incarnarsi in una volontà di criticare parte di uno strato sociale; è inoltre coerente con il personaggio di Joe, in quanto, trattandosi di un narratore inattendibile, può avere una visione distorta e più negativa di quell’ambiente. Ciò non giustifica però i personaggi nell’agire senza un’apparente movente o un criterio, spesso solamente ai fini della trama. Uno studio maggiore delle loro dinamiche avrebbe conferito un senso a numerose scelte all’apparenza inspiegabili.

 

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Considerazioni finali

La quarta stagione di “You” stravolge gli stilemi della serie visti finora; modellandosi sul genere giallo anche con diverse citazioni, ribalta il ruolo di Joe, rendendo meno prevedibile una serie che avrebbe avuto ottime probabilità di rimanere uguale a sé stessa. Il protagonista sembra più maturo e consapevole, tuttavia non conserva traccia, nel suo carattere, delle esperienze trascorse che dovrebbero averlo segnato. La sua necessità di amare si vanifica con Marienne, la cui presenza non ha avuto il peso previsto, e sembra ripresentarsi con Kate, con cui però non viene creato il necessario rapporto di intesa reciproca. Il personaggio di Kate, del resto, risulta spesso forzato e privo di spessore, contrastando le intenzioni della serie.

Anche l’ambiente in cui Joe si trova svolge un ruolo importante; l’élite aristocratica di cui diventa parte è caricaturale ed esagerata (seppur in parte realistica). La scelta ha un senso rapportata alla critica della serie e alla visione di Joe, tuttavia spesso viene sfruttata per giustificare scene e azioni che altrimenti risulterebbero insensate.

Pro

  • L’introduzione di nuovi generi e schemi per rinnovare la serie, che altrimenti sarebbe ripetitiva;
  • La critica sociale che si propone nei confronti dell’alta società;
  • Riesce ad intrattenere grazie ai vari colpi di scena e il ritmo piuttosto scorrevole.

Contro

  • La mancanza di continuità con le stagioni precedenti, soprattutto per la personalità del protagonista;
  • La gestione della componente amorosa, prima con Marienne e poi con Kate;
  • Il personaggio di Kate, molto meno intrigante di quanto la serie si proponesse;
  • L’assenza di spiegazioni per diverse scene e azioni, lasciate solo come parte della caricatura della società.

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