di Michele Messina

Ogni anno lo Strong National Museum of Play indice le votazioni pubbliche per selezionare alcuni titoli ritenuti storici per il mondo dei videogiochi. Si tratta di esempi videoludici che hanno impattato nell’industria videoludica e sulla cultura di massa in generale, che verranno esposti nella World Videogame Hall of Fame.

World Videogame Hall of Fame, ecco i vincitori

I prescelti di quest’anno sono Barbie Fashion Designer, Computer Space, The Last of Us e Wii Sports, ognuno dei quali è stato scelto per alcune caratteristiche precise.

Barbie Fashion Designer, uscito nel 1996, si dimostrò essere uno dei primi videogiochi di successo indirizzato ad un pubblico femminile. Il titolo aiutò ad espandere il mercato dell’epoca e a ridurre gli stereotipi di genere nei videogiochi.

Computer Space, di Nutting Associate, viene considerato il primo videogioco commerciale e pur non avendo prodotto un successo economico fu un vero apripista. Come spiegato da Jeremy Saucier, nel 1970 non esisteva un’industria videoludica ed i videogiochi erano limitati ai laboratori che potevano permettersi un computer. Computer Space invece dimostrò che i videogiochi potevano raggiungere un pubblico pagante, come cabinato, gettando così le basi della futura industria.

Per quello che riguarda The Last of Us, prodotto nel 2013 da Naughty Dog, è la popolarità del titolo ad avergli fatto guadagnare un posto nella Hall of Fame. Nonostante siano passati ormai dieci anni dall’uscita, The Last of Us continua a far parlare di sé, non solo per la qualità generale del titolo. La recente serie TV di HBO è solo l’ultimo esempio dell’importanza che The Last of Us ha nell’industria videoludica moderna.

Per Wii Sport, invece, sono state l’innovazione e la semplicità a decretare l’inserimento tra le esposizioni dello Strong National Museum of Play. Lanciato assieme a Wii, console casalinga di Nintendo, nel 2006, Wii Sport iniziava una nuova era di gioco accessibile a tutti. Il corpo si faceva controller e lo sport si univa ancora più ai videogiochi, attirando anche i più scettici.

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