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Warner Bros, dal fallimento di Joker alla Rinascita

di Redazione Network NCI

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Dopo il clamoroso insuccesso di Joker: Folie à Deux, che ha incassato solo 207 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 200 milioni, Warner Bros. ha affrontato una bufera mediatica, particolarmente indirizzata verso i co-presidenti Michael De Luca e Pam Abdy, che pare rischiassero addirittura il licenziamento.

Il fallimento di Joker: Folie à Deux

Il sequel del successo del 2019, che aveva superato 1,1 miliardi di dollari al botteghino, ha deluso sia il pubblico che la critica. De Luca e Abdy hanno ammesso che uno degli errori principali è stato ignorare i test screening pubblici, affidandosi invece a proiezioni private per amici e familiari. Todd Phillips, regista del film, aveva ottenuto il final cut, e il primo montaggio era stato definito “geniale” dai due dirigenti, ma non ha convinto David Zaslav, CEO di Warner Bros. Discovery, che aveva da subito espresso le sue preoccupazioni sul successo del film. Pare che De Luca abbia poi affermato privatamente con alcuni colleghi che Zaslav in fondo ci aveva visto giusto, prendendosi quindi la colpa per l’insuccesso di Joker: Folie à Deux.

 

La rinascita dei due co-presidenti

Nonostante il massacro mediatico seguito al fallimento del film, comunque, la situazione si è ribaltata grazie a due successi consecutivi: Minecraft e I Peccatori. Il primo ha incassato 157 milioni di dollari solo negli Stati Uniti nel primo weekend, arrivando a superare i 740 milioni a livello globale. Si tratta di un risultato record per un film tratto da un videogioco.

Successivamente, I Peccatori di Ryan Coogler, con Michael B. Jordan, ha conquistato il box office con 45 milioni nel weekend d’apertura e recensioni entusiastiche.

Grazie a questi risultati, la posizione di De Luca e Abdy è stata rafforzata. Zaslav li ha chiamati personalmente per congratularsi, smentendo le voci sul loro possibile licenziamento come “fake news”. Nonostante le ferite ancora aperte, quindi, la fiducia nei loro confronti è stata confermata.

La vicenda dimostra come nel mondo di Hollywood si possa cadere in fretta, ma anche risalire altrettanto rapidamente, se si punta sui progetti giusti al momento giusto.

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Articolo di Mattia Rea

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