di Alessandro Colepio
Martin Palermo, l’uomo che portò l’Argentina ai Mondiali 2010
Nel primo tempo le condizioni sembrano molto più favorevoli ai peruviani, che nel campo fangoso fanno valere la loro fisicità e limitano le giocate di Messi e compagni. L’intuizione per sbloccare il match arriva però all’inizio del secondo tempo, con Aimar che suggerisce in avanti per Higuain: il Pipita si smarca, controlla e batte il portiere col destro.
L’Argentina passa avanti e un macigno sembra sollevarsi dalle spalle dell’intero popolo, che ora vede più vicina la qualificazione ai Mondiali 2010. Maradona adotta un assetto più equilibrato e opera qualche sostituzione per mantenere il vantaggio, cosa che riesce egregiamente fino al novantesimo minuto. Quando tutto sembra ormai deciso, il Perù si risveglia; il neo entrato Rengifo trova il gol dell’1 a 1 e il quarto uomo segnala solo due minuti di recupero. L’Argentina sembra così lontanissima dai Mondiali in Sudafrica, ma c’è ancora una flebile speranza per la squadra.
Il Pibe de Oro, però, aveva buttato nella mischia all’inizio della ripresa proprio Martin Palermo, un attaccante che all’epoca aveva 35 anni e non giocava da ben nove anni in Nazionale. Il centravanti del Boca Juniors non doveva nemmeno essere fra i convocati, ma Maradona, da buon visionario del calcio, sapeva che in partite così complicate servono giocatori imprevedibili.
Palermo nel secondo tempo vaga in campo come un’ombra, non riesce a crearsi nemmeno un’occasione da gol e probabilmente al momento dell’1-1 sta pensando al dolore di dover salutare così l’Albiceleste. Poi, un lampo: minuto 92, Di Maria mette in mezzo, ma la difesa allontana. Insiste il neo-entrato Insua che ripropone al centro; dopo una serie di rimpalli la sfera arriva sul secondo palo, e chi c’è lì a raccogliere il pallone? Martin Palermo, che di sinistro spinge in porta il gol del definitivo 2 a 1 per l’Argentina. Un solo pallone buono per scacciare i fantasmi di un popolo intero…
Il miracolo di “San Palermo”
Martin Palermo si toglie la maglia e urla tutta la sua rabbia nel diluvio che sta bagnando Buenos Aires e il Monumental. I giocatori dell’Argentina sono impazziti e Maradona scivola nel fango come un pinguino dalla gioia. Così, l’Albiceleste la spunta all’ultimo e deve solo battere l’Uruguay per arrivare ai Mondiali. A fine partita, il CT della Nazionale dirà ai giornalisti:
“È stato il miracolo di San Palermo. Il Barba [come lui chiama il Signore] ha guardato verso il Monumental e quando ha visto il Perù pareggiare si è ricordato di impedire all’ingiustizia di realizzarsi”.
Ma chi poteva risolverla, se non Martin Palermo? “L’hombre de pelicula“, così lo chiamano gli argentini, che tradotto significa “L’uomo da film“. Il motivo è semplice; Palermo è riuscito a entrare due volte nel Guinnes World Record. La prima volta nel ’99, quando contro la Colombia ha fallito tre rigori di fila; poi con la maglia del Boca Juniors per aver segnato un gol da quaranta metri… di testa. Si tratta inoltre di un giocatore che ha prima segnato una doppietta in finale di Coppa Intercontinentale contro il Real Madrid e poi tristemente fallito durante l’avventura in Europa, per poi tornare nella sua amata Buenos Aires e ritornare al gol con l’Argentina nove anni dopo l’ultima volta, proprio quando ne aveva più bisogno. Se questo non è un film…
Alla fine l’Argentina batterà anche l’Uruguay per 1-0 e si presenterà ai Mondiali del 2010, dove uscirà ai quarti contro la Germania. Nonostante tutto però, la storia di Martin Palermo salvatore dell’Argentina sotto la bufera rimarrà immortale…
Per essere sempre aggiornato sulle news provenienti da tutto il mondo continua a seguirci su Nasce, Cresce, Calcia.
Potrebbero interessarti anche:
- Superlega, continua il braccio di ferro tra UEFA e A22 Sports
- Blatter: “Mondiali in Qatar? Un mio errore, ma…”
© RIPRODUZIONE RISERVATA