Scienziati (@Shutterstock)
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità l’attuale situazione del vaiolo delle scimmie rappresenta una problema particolarmente rilevante. Infatti il direttore generale dell’OMS, Tedros Ghebreyesus ha spiegato: “Il comitato di emergenza si è incontrato e mi ha informato che la situazione costituisce un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Io ho accettato questo consiglio“. Scopriamo quindi qual è la situazione…
Il vaiolo delle scimmie è un poxvirus (monkeypox virus, Mpxv) molto simile al virus del vaiolo umano. Il primo caso di trasmissione umana è stato segnalato nel 1970. Attualmente è tornato in modo prepotente nel continente africano dove, solo nel mese di giugno, sono stati segnalati 567 contagi. Il pericolo è importante per la forte crescita di casi fra bambini e anche neonati. Solo quest’anno i casi segnalati hanno superato il totale dell’anno scorso, con oltre 14mila casi e ben 524 decessi.
I sintomi del vaiolo delle scimmie includono febbre, mal di testa, mal di schiena e dolori muscolari, oltre ai dolori ai linfonodi accompagnati dalla comparsa di pustole cutanee sul volto e sul resto del corpo. La maggioranza dei contagi riguarda persone di sesso maschile. Il contagio avviene per contatto diretto con fluidi corporei come sangue, goccioline respiratorie, secreazioni genitali e saliva. La diffusione maggiore, però, sembra avvenire tramite rapporti sessuali.
Negli ultimi due mesi in Italia si sono verificati nove nuovi casi: due in Friuli-Venezia Giulia, sei in Veneto e uno in Lombardia. A partire da maggio 2022, quando è stato rintracciato nel nostro Paese il primo caso ufficiale di contagio, in Italia sono stati confermati 1056 contagi. Di questi ben 262 erano collegati a viaggi all’estero.
Sì, esiste un vaccino che, fra l’altro, è stato recentemente approvato. I vaccini disponibili per trattare il virus del vaiolo umano possono garantire comunque una certa efficacia nei confronti del vaiolo delle scimmie, sebbene i dati a supporto di ciò sono ancora limitati. In generale anche i vaccini originali utilizzati contro il vaiolo possono offrire una qualche forma di protezione.
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