Il Selective Service System (SSS) degli USA ha inviato una nuova notifica ricordando agli americani che hanno cambiato sesso di registrarsi per il servizio di leva. L’avviso arriva lo scorso sabato tramite l’account Twitter e le altre pagine ufficiali del SSS. Da allora, la notizia ha fatto molto parlare di sé oltreoceano; ma cosa significa questo per gli americani?
Tra i vari uffici amministrativi della federazione statunitense vi è anche il Selective Service System. Si tratta di un’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti d’America. La sua fondazione risale al 1917, dopo la firma del Selective Service Act. L’SSS ha lo scopo di raccogliere tutti i nominativi dei cittadini statunitensi di sesso maschile e gli immigrati in età compresa tra i 18 e i 25 anni.
Come riportato sul sito ufficiale dell’agenzia, l’SSS è un programma pubblico disposto in tempo di pace che, in caso di emergenza, “garantisce la prontezza operativa“. Il sistema, definito “giusto ed equo”, se autorizzato dal Presidente e dal Congresso fornirebbe rapidamente personale al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Il Servizio Selettivo classifica i ragazzi in diverse fasce che determinano la loro disponibilità all’arruolamento nell’esercito in caso di grave conflitto. Gli americani sono tenuti a fornire i loro dati entro 30 giorni dal loro 18esimo compleanno. La sottoscrizione al Servizio Selettivo poi determina l’accesso a una serie di vantaggi e programmi federali, come aiuti agli studenti, prestiti o sovvenzioni.
L’agenzia, già discussa da molti americani, è tornata far parlare di sé da sabato scorso, quando ha inviato un promemoria agli americani, ricordando che anche chi ha cambiato sesso è tenuto a registrarsi (potete verificarlo cliccando sul link del tweet sopra e scorrendo fino alla voce “Transgender People“). Al contrario, le donne che hanno cambiato il loro sesso in maschio non sono soggette a questo obbligo.
L’evento, come riportata anche il Washington Times, fa emergere una grande incongruenza con la politica di inclusività tenuta da Biden fino a questo momento. Fino allo scorso marzo, infatti, il Presidente si era detto impegnato nel “promuovere l’uguaglianza transgender in classe, sul campo di gioco, nei militari e nei sistemi abitativi e sanitari“.
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