gravidanza (@pixabay)
Negli Stati Uniti, una coppia cercava di avere un figlio da 18 anni, quando si sono rivolti a dei ricercatori che, grazie all’intelligenza artificiale (IA), sono riusciti ad estrarre spermatozoi da un uomo che ormai si pensava fosse sterile.
I due avevano sperimentato in passato diversi trattamenti per riuscire ad avere un figlio. Avevano visitato centri di fertilità in tutto il mondo e la coppia si era sottoposta svariate volte al processo di fecondazione in vitro, o IVF. Quest’ultimo prevede la rimozione dell’ovulo di una donna e la combinazione con lo sperma in laboratorio per creare un embrione, il quale viene poi impiantato nell’utero.
Nel caso di questa coppia, i tentativi di fecondazione in vitro non avevano sortito l’effetto sperato, a causa del fatto che l’uomo è affetto da azoospermia, una rara condizione per la quale non sono presenti spermatozoi misurabili nello sperma del partner maschile, patologia di cui soffre circa il 10% degli uomini sterili. Normalmente, lo sperma contiene centinaia di milioni di spermatozoi, ma gli uomini con azoospermia ne hanno un numero così basso che non è possibili trovali.
La coppia aveva quindi deciso di adottare un nuovo approccio e si era rivolta alla Columbia University Fertility Center. Qui, i ricercatori stanno sperimentando un nuovo metodo chiamato STAR (Sperm Tracking and Recovery), che consiste nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per identificare e recuperare gli spermatozoi nascosti. L’uomo, con questa procedura, non deve fare altro che consegnare il campione di sperma all’équipe medica.
I ricercatori hanno infatti scansionato il campione con immagini ad alta potenza e hanno catturato più di 8 milioni di immagini in meno di un’ora. Grazie al metodo STAR, infatti, è stato possibile identificare, recuperare e utilizzare tre spermatozoi nascosti dell’uomo.
La moglie, successivamente, è stata sottoposta ad un processo di fecondazione in vitro e ha avuto la prima gravidanza con successo di tale ricerca. Attualmente, la donna è incinta di cinque e la nascita è prevista per dicembre.
“Mi ci sono voluti due giorni per credere di essere davvero incinta. Mi sveglio ancora la mattina e non riesco a credere se questo sia vero o meno. Ancora non credo di essere incinta finché non vedo le ecografie.”
In generale, l’intelligenza artificiale ha fatto progredire il campo della cura alla fertilità negli Stati Uniti. Sempre più strutture la utilizzano per aiutare a valutare la qualità degli ovuli e lo screening di embrioni sani quando i pazienti si sottopongono a fecondazione in vitro. Questi progressi riguardano in particolare l’infertilità maschile.
Il dottor Zev Williams, direttore del Columbia University Fertility Center, e gli altri ricercatori hanno impiegato cinque anni per elaborare il metodo STAR.
“Ciò che è notevole è che invece dei soliti 200-300 milioni di spermatozoi in un campione tipico, questi pazienti possono averne solo due o tre. Non 2 o 3 milioni, letteralmente due o tre. Ma con la precisione del sistema STAR e l’esperienza dei nostri embriologi, anche quei pochi possono essere utilizzati per fecondare con successo un ovulo. Questa spesso è una diagnosi davvero straziante, scioccante e inaspettata. La maggior parte degli uomini che soffrono di azoospermia si sente completamente sana e normale. La differenza è che quando lo guardi al microscopio, invece di vedere letteralmente centinaia di milioni di spermatozoi che nuotano, vedi solo detriti e frammenti di cellule, ma nessuno spermatozoo.”
Sempre secondo Williams, l’intero processo del metodo STAR costa poco meno di 3.000 dollari, mentre il costo medio delle fecondazioni in vitro negli USA varia tra i 12.400 e i 15.000 dollari. Se si includono anche farmaci e test genetici può superare anche i 30.000 dollari, secondo GoodRx.
Williams ha poi elencato le altre procedure cui si possono sottoporre i pazienti che soffrono di azoospermia. Quest’ultimi possono infatti essere sottoposti ad un intervento chirurgico nel quale una parte dei testicoli viene rimossa e rotta in piccoli pezzi, da cui poi si cerca lo sperma per estrarre i singoli spermatozoi. Questa procedura, invasiva e dolorosa, si può compiere solo un paio di volte prima che ci possano essere cicatrici e danni ai testicoli.
Un’altra procedura riguarda l’assunzione di farmaci ormonali da prescrizione, ma può sortire degli effetti positivi solo se il paziente presenta degli squilibri ormonali.
Se nessun’altra procedura ha successo, le coppie possono utilizzare il seme di un donatore per avere un figlio.
Lo sviluppo del sistema STAR è avvenuto nel pieno di un enorme aumento dell’infertilità maschile a livello globale. Si stima, infatti, che il numero degli spermatozoi negli uomini occidentali sia crollato del 52,4% tra il 1973 e il 2011.
Gli scienziati non hanno ancora delle certezze sulle cause, ma si ipotizza che le esposizioni ambientali, i fattori dello stile di vita (come, ad esempio, l’obesità), la cattività ambientale e l’inattività fisica giochino un ruolo fondamentale.
Scritto da: Gaia Cobelli
Fonti: New York Post, CNN
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