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Due mesi ai domiciliari e non ha retto più. È la storia di un 28enne che lo scorso 20 maggio era riuscito a togliersi il braccialetto elettronico e a fuggire per circa 10 giorni. La motivazione? “Meglio il carcere che a casa con mamma”.
Come racconta RiminiToday, il 28enne era stato arrestato lo scorso 19 marzo in seguito ad un tentato furto. Il giudice aveva deciso la custodia cautelare per l’uomo a casa della madre a Bellaria. Peccato che la “convivenza forzata” sia diventata fin da subito una sorta di incubo.
Dopo circa 2 mesi di domiciliari infatti, il 28enne non ha retto più. I continui litigi con la madre erano diventati insopportabili, così ha deciso di tagliare il braccialetto elettronico che lo sorvegliava. L’uomo ha fatto poi perdere le sue tracce, ma la sua sua fuga è durata poco, solo 10 giorni.
Ma cosa ha fatto il 28enne durante la fuga? Semplice, ha viaggiato. L’uomo ha deciso di vagare per diverse città italiane, da Torino a Bologna in modo da rendere più difficile la sua cattura. Ma ha commesso un errore madornale.
Probabilmente colto da un attacco di nostalgia, il 28enne ha deciso di tornare in Riviera romagnola. Una pattuglia di polizia lo ha sorpreso e arrestato mentre era in compagnia della fidanzata in un vecchio stabile.
Processato per direttissima, l’uomo davanti al giudice ha spiegato che: “Stare con mia madre è peggio del carcere”. Il processo si è concluso con un patteggiamento ad un anno e 8 mesi di reclusione e il magistrato ha disposto nuovamente i domiciliari a casa della madre. Stavolta però la fortuna ha aiutato il 28enne. La madre, infatti, si è trasferita lontano da Rimini, così l’uomo è stato direttamente trasferito al carcere “Casetti” di Rimini. Una storia a lieto fine per il fuggitivo, che ha realizzato il suo “desiderio”.
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