di Gianluigi Carboni

Uno studio condotto dal Trinity College di Dublino e pubblicato sulla rivista Plos One, afferma che alcune persone possono essere predisposte a essere più sensibili a FPS e frequenze visive più elevate. I risultati hanno infatti dimostrato che possono vedere più immagini al secondo rispetto alla media

I dettagli dell’esperimento sugli FPS

Secondo un recente studio, condotto dal Trinity College di Dublino e pubblicato sulla rivista Plos One, alcune persone sarebbero in grado di “vedere” un numero più alto di FPS rispetto ad altre. Qualcosa di cui si discute da anni, ma che ora sembra avere alle spalle delle dimostrazioni concrete.

Lo studio ha preso in esame un campione di 88 persone tra i 18 e i 35 anni. In breve, grazie a uno strumento particolare, sono stati esposti a dei lampi di luce rapidissimi per cercare di calcolare la velocità con cui il loro sistema visivo reagiva agli stimoli.

Alcuni sostenevano la luce fosse costante, nonostante i lampi fossero circa 35 al secondo, mentre altri riuscivano a notare lo sfarfallio anche oltre la soglia dei 60 FPS.

Parlando al The Guardian, Clinton Haarlem del Trinity College, ha spiegato: “Le persone che vedono lo sfarfallio a tassi più elevati hanno accesso a più informazioni, nel medesimo lasso di tempo, rispetto a chi non ci riesce. Questo può portare a dei vantaggi in situazioni in cui è necessario localizzare o seguire oggetti in rapido movimento, come in alcuni sport o in alcuni videogiochi competitivi”.

Ora, a quanto pare, ci sarebbero quindi prove concrete che suggeriscono come alcune persone potrebbero essere più sensibili ai framerate e alle frequenze di aggiornamento.

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