di Redazione NCI
Con uno scenario socio-politico sempre più influenzato dalle guerre che infiammano l’Europa e il Medio Oriente, i membri del Parlamento Europeo di RenewEurope hanno avanzato una proposta tanto particolare quanto potenzialmente utile. Essi, infatti, hanno richiesto la pubblicazione di una sorta di vademecum che aiuti nel concreto i paesi dell’UE a fronteggiare qualsiasi tipo di avversità. Come spiega TGCOM24, si tratterebbe proprio di una guida completa di istruzioni pratiche volte a prevenire e affrontare l’emergenza di una guerra.
Scorte ed esercitazioni: il contenuto della guida
Il programma proposto alla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, dal titolo UE Preparedness Union, incentiva, in particolare, la prevenzione allo stato di emergenza.
Scorte essenziali per almeno 72 ore, requisiti minimi che ospedali scuole e infrastrutture devono poter garantire, esercitazione periodiche con le forze dell’ordine in tutta Europa, ecc. Questi esempi lasciano intendere quanto UE Preparedness Union abbia volutamente un carattere pratico, piuttosto che meramente teorico.
Con questo progetto Bruxelles intende anche istituire un hub di crisi europeo per facilitare la coordinazione delle iniziative da attuare nei vari paesi in caso di guerra. Il vademecum prevede, infine, la stesura di protocolli da consegnare alle imprese incaricate di fornire i rifornimenti necessari in caso di conflitti o catastrofi naturali.
UE, Europa e NATO
L’idea della guida, promossa dagli eurodeputati Grégory Allione, Anna-Maja Henriksson e Nathalie Loiseau, trae origine in alcuni paesi dell’Europa settentrionale.
In Finlandia, Svezia e Danimarca, infatti, sono già attive da tempo strategie e attività formative per preparare i cittadini a emergenze belliche o catastrofi naturali. Allo stesso modo UE Preparedness Union non contempla solo avversità di tipo bellico, ma anche a calamità naturali, pandemie o cyber-attacchi. Dunque la guida conta su una collaborazione con la NATO per quanto concerne temi come il clima, la sicurezza, la tecnologia e i rifornimenti militari.
Il tutto ovviamente, con l’obiettivo di rendere l’Europa un continente pronto ad affrontare qualsiasi tipo di avversità futura. “Si tratta di un passo importante per rafforzare la nostra resilienza, in un contesto di drammatiche turbolenze geopolitiche e crisi climatiche”, spiega infatti Grégory Allione.
Articolo di Giorgio Cantone
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