Gaming

Ubisoft: sciopero degli sviluppatori per il salario troppo basso!

Gli sviluppatori di tre team francesi di Ubisoft sono entrati in sciopero per combattere contro gli stipendi troppo bassi imposti dalla compagnia. Questo è quello che è accaduto nelle ultime ore, ma cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.

Ubisoft: le ragioni dello sciopero

Sono ben tre gli studi di sviluppo francesi di casa Ubisoft che sono entrati in sciopero. Il sindacato francese dei lavoratori dei videogiochi è intervenuto in aiuto dei dipendenti in difficoltà, per far sentire la loro voce. Dopo l’incontro tra l’azienda e il sindacato, dato che quest’ultimo non ha soddisfatto le richieste dei dipendenti e non riuscendo a mediare un accordo, è stato indetto lo sciopero. “Nonostante gli sforzi per trovare un compromesso, le trattative si sono arenate” ha dichiarato proprio il sindacato in un comunicato.

“Per raggiungere obiettivi arbitrari di riduzione dei costi, la direzione ha offerto un budget dedicato agli aumenti che sarebbe stato inferiore all’inflazione per il secondo anno consecutivo“. Il sindacato ha anche sottolineato quanto il rapporto finanziario di Ubisoft fosse ben sopra le aspettative nel primo semestre dell’anno fiscale 24. Basandosi soprattutto sulle dichiarazioni dello stesso AD Yves Guillemot che si riteneva pienamente soddisfatto. Nel rapporto che fa riferimento agli ultimi 9 mesi del 2023, l’AD ha parlato di uno “slancio positivo”. Il fatturato in calo del 4,1% rispetto all’anno precedente e prenotazioni nette in aumento dell’1,6%.

La contestazione della strategia

I rappresentanti sindacali, per fare chiarezza sullo sciopero, hanno parlato con la testata francese GamekultUno dei dipendenti di Ubisoft Paris ha dichiarato: “la strategia scelta dalla direzione mira a risparmiare 200 milioni di euro nei prossimi due anni sui costi di produzione. Noi contestiamo questa scelta”. “Quando si è uno studio di sviluppo di videogiochi, il modo giusto per fare soldi è quello di produrre videogiochi nelle migliori condizioni possibili in modo che possano essere della giusta qualità. Non è lesinando sui lavoratori che li costruiscono, o risparmiando sugli strumenti che usano, che si faranno soldi in un contesto capitalistico. I lavoratori vogliono essere orgogliosi di ciò che pubblicano. E in generale non è lottando per pagare l’affitto o lavorando in condizioni precarie che si può lavorare bene”.

E voi siete d’accordo con lo sciopero indetto dagli sviluppatori?

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Bernardino Pifferi

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