Nonostante gli ingenti tagli dell’ultimo periodo volti a recuperare circa 200 milioni di dollari, con la conseguente chiusura di alcuni studi, Ubisoft, secondo quanto scritto in una lettera da Yves Guillemot, CEO dell’azienda francese, ha bisogno di ridurre ulteriormente i costi fissi. Si parla di oltre 100 milioni di dollari e una situazione che potrebbe portare ad altri licenziamenti.
Di recente, Yves Guillemot ha istituito all’interno di Ubisoft un “Comitato per la Trasformazione” e a guidarlo ci avrebbe messo suo figlio, Charlie, affiancato alla guida da Marie-Sophie de Waubert, Chief Studios & Portfolio Officer di Ubisoft. L’obiettivo del comitato sarebbe quello di accompagnare l’azienda durante la sua evoluzione, mirata a rivitalizzarsi dopo alcuni progetti insufficienti.
Tramite una lettera, che l’emittente francese BFM Tech & CO avrebbe avuto modo di leggere, Yves Guillemot spiega come sarà formato il comitato e cosa dovrà fare nello specifico: 10 persone e 100 giorni di tempo per dare una svolta a Ubisoft e prepararla al futuro. In pratica una rivoluzione che avverrà in pochissimo tempo.
“Abbiamo appena superato un momento monumentale nella storia di Ubisoft che, rafforzata da questo accordo e dal successo di Assassin’s Creed Shadows, beneficerà di una nuova linfa vitale.“, si legge nella lettera, “Il futuro necessita di nuova energia e passione per i giochi per rispecchiare il momento attuale“.
La lettera conferma poi l’inserimento a capo del comitato di Charlie Guillemot, accompagnato come detto da Marie-Sophie de Waubert. Charlie, già Studio Manager di Owlient, azienda sussidiaria di Ubisoft, lasciò l’incarico a seguito di alcune critiche per l’inserimento di simboli appartenenti al movimento Black Lives Matter associati ad una fazione malvagia in Tom Clancy’s Elite Squad.
Guillemot, forse per difendersi dalle polemiche (c’è chi lo accusa di nepotismo), ha però affermato alla stampa che Charlie non sarà alla guida del comitato, ma ne farà solamente parte. La lettera secondo BFM, ancora non è stata inviata agli studi di sviluppo, forse proprio per non mettere ulteriore carne sul fuoco. Oltre a Charlie, infatti, nel comitato ci sarebbero diversi nomi complici del declino di Ubisoft e i dipendenti potrebbero non vedere questa scelta di buon occhio.
Quale sarà il destino di Ubisoft? Non ci resta che attendere.
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Articolo di David Verticchio
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