di Redazione Network NCI
Trump ancora una volta afferma la possibilità di un eventuale controllo statunitense della Groenlandia, in una logica di sicurezza nazionale che servirebbe a contrastare il crescente potere di Russia e Cina nell’Artico.
Trump nomina un inviato speciale
Tramite la sua piattaforma social Truth, Trump ha annunciato di aver nominato il governatore della Louisiana Jeff Landry come inviato americano speciale per la Groenlandia. Nel post, Trump ha definito Landry come “un grande governatore” che comprende “l’importanza fondamentale della Groenlandia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti” e che difenderà gli interessi americani “per la sicurezza e la sopravvivenza dei nostri alleati e, in definitiva, del mondo intero”.
Trump ha poi aggiunto di essere stato contattato precedentemente da Jeff Landry e che fosse stato quest’ultimo ad offrirsi come inviato speciale:
“Beh, mi ha chiamato lui, mi ha detto: ‘Sono il governatore della Louisiana’ e ha detto che gli sarebbe piaciuto… non l’ho chiamato io, mi ha chiamato lui. È molto proattivo, è un ottimo ragazzo, un uomo d’affari.”
Trump ha ribadito in più occasioni come il controllo della Groenlandia sarebbe di importanza strategica per “proteggere il mondo libero” e per contrastare l’influenza di Cina e Russia nell’Artico. Allo stesso tempo, Trump in passato si era rifiutato di escludere esplicitamente il ricorso alla forza militare per ottenere il controllo del territorio. Il presidente degli Stati Uniti lo ha ribadito nel corso di una conferenza stampa in diretta da Mar-a-Lago, in Florida:
“Non abbiamo bisogno della Groenlandia per i minerali e il petrolio, ma per la sicurezza. Dobbiamo averla. Abbiamo bisogno della Groenlandia per la sicurezza nazionale. E se date un’occhiata alla Groenlandia, guardando su e giù lungo la costa, ci sono navi russe e cinesi dappertutto. Ne abbiamo bisogno per la sicurezza nazionale. Dobbiamo averla.”
La reazione della Danimarca
Il ministro degli Esteri danese, Lars Lokke Rasmussen, si è detto profondamente turbato dalla nomina di un inviato speciale per la Groenlandia da parte del presidente Trump, il quale più volte ha dichiarato di voler vedere l’isola diventare parte degli Stati Uniti. L’agenzia di stampa Reuters ha riportato le dichiarazioni di Rasmussen all’emittente nazionale danese Tv2:
“Sono profondamente turbato da questa nomina di un inviato speciale. E sono particolarmente turbato dalle sue dichiarazioni, che riteniamo del tutto inaccettabili.”
Rasmussen ha poi affermato che avrebbe convocato l’ambasciatore statunitense in Danimarca in risposta alla mossa dell’amministrazione Trump.
La premier danese Mette Frederiksen e il premier groenlandese Jens-Frederik Nielsen, dopo la nomina di Trump, hanno chiesto il rispetto dei confini.
“Lo abbiamo già detto molto chiaramente. Ora lo ripetiamo. I confini nazionali e la sovranità degli Stati sono radicati nel diritto internazionale. Non potete annettere altri paesi. La Groenlandia appartiene ai groenlandesi e gli Stati Uniti non dovrebbero impossessarsene. Ci aspettiamo il rispetto della nostra comune integrità territoriale.”
La Groenlandia è stata una colonia della Danimarca fino al 1953. Pur avendo ottenuto un’ampia autonomia che le permette di autogovernarsi e di prendere decisioni indipendenti di politica interna, l’isola fa comunque parte del Regno di Danimarca.
Scritto da: Gaia Cobelli
Fonti: tgcom24, Il Sol 24 Ore
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