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Top 6 villain delle storie dei Fantastici 4

di Redazione Network NCI

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I Fantastici 4 sono il primo supergruppo Marvel mai uscito su carta stampata. E come è naturale, hanno avuto, nella loro lunga carriera, una lunghissima serie di nemici e rivali. In questa top 6, vedremo i nemici principali di Mr. Fantastic, la Donna Invisibile, la Torcia Umana e la Cosa. In ciascuna posizione della top esamineremo i personaggi, la loro storia, le ideologie che incarnano e anche, vista la recente uscita del film sui F4, un loro possibile adattamento al cinema.

Top 6 villain dei Fantastici Quattro

Super Skrull (Kl’rt)

Super Skrull

“Sono il frutto della vostra arroganza, e vi annienterò con voi stessi”.

Kl’rt è un guerriero d’èlite Skrull potenziato con i poteri combinati dei Fantastici 4. Ha l’elasticità di Mister Fantastic, il fuoco della Torcia Umana, l’invisibilità della Donna Invisibile e la forza della Cosa. Una macchina da guerra vivente.

Rappresenta il tradimento, l’invasione, l’imitazione. Ma anche la guerra tra imperi, le famiglie fratturate, l’idea che qualcuno possa usare ciò che sei contro di te. Le tematiche rappresentate dal personaggio variano dall’identità aliena e la manipolazione genetica, passando per una guerra fredda spaziale, fino all’intimità di famiglia contro famiglia.

Cinematograficamente, può essere l’antagonista di un film a metà tra sci-fi e spionaggio. I Fantastici 4 scoprono che sono stati imitati. La minaccia, quindi, è interna e esterna. Kl’rt può diventare persino tragico se spinto da doveri culturali e sentimentali (ad esempio se fin da subito la missione viene presentata come una missione suicida).

Annihilus

Annihilus

“Tutto deve finire. Perché io esisto”.

Creatura insettiforme dalla Zona Negativa, Annihilus è paranoico, iperintelligente e assolutamente determinato a conquistare l’universo. Il suo potere deriva dal Cosmic Control Rod, un’arma originaria della Zona Negativa che gli garantisce controllo sugli altri esseri della Zona, e la sua paura più grande è molto umana: morire.

È l’antitesi della vitalità dei Fantastici Quattro. Dove loro esplorano, creano, innovano, Annihilus distrugge, sopprime e teme il cambiamento. Tematicamente, rappresenta l’entropia contro l’evoluzione, e la ricerca isterica di sopravvivenza. Un’atmosfera legata al personaggio è sicuramente quella del terrore cosmico, o quella dell’invasione dimensionale.

Al cinema, rendere la Zona Negativa una dimensione aliena, claustrofobica e in rovina, in cui Annihilus è un despota morente che lancia incursioni disperate nella nostra realtà, sarebbe una mossa affascinante. Ideale per un film visivamente folle, quasi horror.

Kang il Conquistatore

Kang il Conquistatore

“Io sono il passato, il presente e il futuro. Sono inevitabile”.

Kang è un viaggiatore temporale con numerose incarnazioni, tra cui Rama-Tut, Immortus e Iron Lad. Alcune versioni sono nobili, altre tiranniche. Tutte condividono un tratto: il dominio sul tempo e sull’identità. Il suo legame con i Richards (in svariate versioni è il fratellastro di Reed) lo rende una minaccia intima e filosofica. È la battaglia contro il destino e le conseguenze delle scelte.

Le sue tematiche ruotano attorno alla frattura dell’identità (ogni volta che viaggiando nel tempo incontra sé stesso, finisce con il creare nuove identità o cambiamenti nella linea temporale), alla ciclicità del tempo e conseguentemente a una contrapposizione tra un pensiero deterministico (chi conosce il futuro idealmente sa già che scelte verranno prese) contro il libero arbitrio. Se mantenuto il tema della famiglia, si potrebbe giungere anche a una storia che ruota attorno all’eredità, e al peso che questa ha sul futuro.

Al cinema, l’ideale sarebbe inserirlo non come villain centrale, ma come sistema che minaccia di collassare su sé stesso. Ogni versione di Kang potrebbe essere una “pietra” su cui i Fantastici 4 inciampano nel multiverso. Ideale per un film più ambizioso e temporale.

L’Uomo Talpa

Uomo Talpa

“Voi mi avete deriso in superficie, ora sarete schiacciati dal sottosuolo!”.

Harvey Elder è uno scienziato emarginato e cieco, ridicolizzato per il suo aspetto e le sue teorie. Dopo essere stato respinto dalla società, trova rifugio nel sottosuolo, dove scopre una civiltà perduta e diventa il suo re. È il primo villain mai affrontato dai Fantastici 4, ma rappresenta molto di più: la paura dell’abisso, della realtà sepolta. È il mostro sotto il letto, ma tragico, non malvagio.

Una storia seria potrebbe trattare attraverso di lui la tematica dell’emarginazione sociale, della cosiddetta “vendetta degli invisibili“. Potrebbe sennò parlare della paura dell’ignoto, rappresentato dal mondo del Sottosuolo. Rendere l’Uomo Talpa un personaggio umano e patetico, ma inquietante, potrebbe essere la svolta per una sua rappresentazione al cinema. Il suo dominio sotterraneo può diventare un’eco ambientale delle colpe della società moderna (discariche tossiche, città sepolte, mutazioni). Una Gotham alla Lovecraft sotto New York.

Galactus, il Divoratore di Mondi

Galactus

“Io sono Galactus. Dove io cammino, mondi muoiono”.

Galactus è un’entità cosmica nata da un precedente universo. Si nutre di mondi per sopravvivere e mantiene l’equilibrio cosmico. Viene sempre annunciato da un araldo: il più celebre è Silver Surfer. È il punto di svolta. Con Galactus, i Fantastici 4 si confrontano non con il male, ma con l’incomprensibile. Diventa la loro prova più matura: difendere la Terra senza poter odiare il nemico.

La sua tematica principale incarna il concetto quanto più simile al divino, nell’universo Marvel. Inteso come la versione più catastrofista e apocalittica del termine. Un’analisi più concentrata e matura potrebbe arrivare a delineare la solitudine del potere: Galactus è, in fin dei conti, una creatura solitaria e triste, senza alcuna compagnia se non i suoi araldi. Dal punto di vista dei Fantastici 4, affrontarlo potrebbe simboleggiare la moralità umana che si confronta con l’ordine naturale dell’universo.

Galactus non deve essere una nuvola, ma nemmeno un semplice gigante. Sul grande schermo, potrebbe essere un’entità che si manifesta in modi diversi in base alla percezione. Il suo arrivo dovrebbe essere quasi mistico, con effetti collaterali devastanti sulla Terra, come alterazioni gravitazionali o visioni.

Dottor Destino

Doctor Doom

“Solo la scienza e la volontà determinano il futuro dell’uomo”.

Victor Von Doom è il sovrano della Latveria, un genio scientifico pari a Reed Richards e un potente praticante di arti magiche. Dotato di una mente iperlogica ma schiacciata da un ego smisurato, vive nell’ossessione di superare Mr. Fantastic e dominare il mondo, non per sete di potere, ma per un’idea contorta di ordine e superiorità personale. È l’ombra di Reed Richards, la sua nemesi intellettuale e morale. Mentre Reed si apre al dubbio e all’empatia, Von Doom si chiude nel culto dell’onnipotenza e dell’infallibilità. I loro scontri sono più mentali che fisici.

Incarna l’hybris scientifica, il peso dell’orgoglio e soprattutto del trauma. La morte della mamma, e la maschera, simbolo che lo incarna ma che lo incastra anche. Al cinema, per una sua rappresentazione, niente armature cromate da subito: partiamo da un uomo carismatico e inquietante, un leader carismatico in Europa dell’Est, con un passato tragico e una mente brillante. Gradualmente si trasforma in Destino, indossando l’armatura non come gadget ma come rituale, simbolo, corazza psicologica.

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Articolo di Lorenzo Giorgi

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