di Andrea Antinori

Neon Genesis Evangelion

Tornando a parlare di mecha non si può non citare l’opera magna di Hideaki Anno, ovvero “Neon Genesis Evangelion“. Un prodotto che utilizza i mecha e le caratteristiche del genere per parlare in modo approfondito della complessità delle emozioni umane, della sua psicologia, dei rapporti tra gli individui. Una serie che al 90% non comprenderete a pieno alla sua prima visione, ma che affascina gli spettatori sin dagli anni ’90, periodo nel quale arrivò sugli schermi. Per un approfondimento più esaustivo vi lasciamo alla nostra “recensione” della serie, disponibile tra l’altro su Netflix.

Cowboy Bebop

Una delle serie di fantascienza migliori, se non la migliore, nel panorama dell’animazione. Nata dalla mente dello Studio Sunrise e accuratamente diretta da Shin’ichirō Watanabe, “Cowboy Bebop” ci racconta la storia di un gruppo di cacciatori di taglie spaziali, e tramite le loro avventure esploriamo il passato di ognuno dei membri andando ad approfondire aspetti come la solitudine, l’esistenzialismo e l’influenza del passato sul presente di una persona. Disponibile su Netflix.

Samurai Champloo

Ancora una volta diretto da Shin’ichirō Watanabe, stavolta prodotto dallo studio Manglobe. “Samurai Champloo” racconta la storia di un samurai di colore, andando a dare vita a questo folle esperimento che mescola la cultura giapponese del periodo Edo con quella afroamericana e l’Hip-Pop. Un prodotto ancora una volta unico nel suo genere che viene considerato da molti un piccolo capolavoro.

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