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Cinema & Serie TV

Top 6 NCS: i migliori film “Written and Directed by Quentin Tarantino”

di Alessandro Marasco

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3. The Hateful Eight

Molte delle critiche mosse a “The Hateful Eight” alla sua uscita riguardano l’eccessiva verbosità della sceneggiatura, la staticità dell’ambientazione, i tempi morti e il ritmo lento. Tutte caratteristiche che denotano una particolarità ben precisa di alcune opere di Tarantino, ovvero la massiccia presenza di violenza che rende i suoi film molto accessibili al pubblico, il quale non riesce a cogliere ulteriori sfumature e chiavi di lettura che ogni suo lavoro possiede.

La trama di “The Hateful Eight” ha al centro otto personaggi costretti a convivere in un emporio in attesa che una tempesta finisca. Nonostante l’ambientazione western, il cineasta riesce ad intavolare una trama politica simbolo dell’America odierna, con enormi dissapori tra etnie e singoli individui ed una narrazione pregna di sfumature che vanno dal thriller politico al giallo investigativo con un vago sentore horror (come le citazioni a “La cosa” di Carpenter). “The Hateful Eight” vanta anche la presenza di Ennio Morricone alla colonna sonora. Questa pellicola è una delle più raffinate del regista, con un sottotesto che la rende poco accessibile a gran parte del pubblico di massa.

 

2. C’era una volta… ad Hollywood

Alla domanda “Qual è il tuo miglior film?”, Quentin Tarantino ha risposto “C’era una volta ad Hollywood”. Il suo ultimo film uscito nel 2019, con protagonisti Leonardo Di Caprio, Brad Pitt e Margot Robbie, non è stato apprezzato da tutti poiché ritenuto noioso e con una trama senza senso. Tuttavia, resta da capire cosa si aspettasse il pubblico, dato che “C’era una volta ad Hollywood” è la più grande manifestazione di profondo amore che un regista possa fare alla settima arte. La pellicola mostra il contesto della Hollywood della fine degli anni ’60, anni di profondo cambiamento nella società e nel cinema stesso, ritraendo dei personaggi che reagiscono al contesto in maniera diversa gli uni dagli altri. Il tutto permeato da decine di riferimenti alle personalità di spicco del periodo. Forse il film più intimo di un regista che è maturato col tempo diventando sempre più nostalgico verso un’epoca lontana.

 

quentin tarantino

1.Bastardi Senza Gloria

La particolarità di Quentin Tarantino è quella di riuscire a trattare temi diversi in un modo unico nel suo genere, ciò comprende anche le tematiche toccate che, nel caso dell’autore, riguardano il cinema. Anche “Bastardi Senza Gloria”, nonostante la trama bellica, rappresenta un’indagine sul potere del cinema e di come questo venga adoperato dai nazisti per propaganda, e da Shoshanna per vendetta.

Nel film i soprannomi dei personaggi sono sinonimo di mitizzazione di questi ultimi, tutti a dir poco carismatici:  Aldo /”L’Apache”, Hans Landa /”il cacciatore di ebrei” e Donnie Donowitz /”l’orso ebreo”. Uomini che diventano leggenda e vivono in essa, e nessuno di questi è un eroe senza macchia. Anche se è ambientato durante la seconda guerra mondiale, “Bastardi Senza Gloria” non è un War Movie e non vive dei tempi tipici di quel genere, con scene ansiogene che si svolgono davanti un tavolo e non nei campi di battaglia. Il più grande film di un autore maestoso, uno dei più grandi di tutti i tempi.

 

Quentin Tarantino

 

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