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Lecco: toglie lo smartphone alla figlia e viene condannata ai lavori sociali

di Gianmichele Trotta

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Nella giornata di ieri si è concluso un processo molto particolare a Lecco che vede come oggetto della disputa una controversia tra madre e figlia circa il suo eccessivo utilizzo di smartphone e tablet. Secondo la madre, la figlia passava troppo tempo davanti agli schermi. Da qui è nata una lite che è finita per degenerare, al punto che l’ex marito della donna l’ha denunciata.

La vicenda

La vicenda, raccontata da Il Giorno, è avvenuta a Lecco. È qui che una madre 50enne, frustrata dall’eccessivo tempo che la figlia passava davanti agli schermi, ha deciso di toglierle “con forza” smartphone e tablet. Il gesto, definito dall’ex-marito come “disconnessione forzata“, è stato oggetto di querela per la donna che ha dovuto poi difendersi in tribunale.

Riporta Il Giorno che la lite tra madre e figlia è poi degenerata al punto che, proprio quest’ultima, si è rivolta addirittura al Pronto Soccorso di Lecco. Qui, dopo vari accertamenti, alla ragazza sono state rilevate alcune contusioni. Quando il padre della ragazza è venuto a sapere dell’accaduto ha immediatamente sporto denuncia contro l’ex-moglie per “abuso di metodi correttivi e lesioni”.

 

Polizia

Polizia (@Shutterstock)

La condanna

L’episodio risale al 2018, ben 4 anni fa, nonostante si sia concluso solamente ieri. Dopo anni di processi senza trovare un accordo il giudice avrebbe persino invitato l’ex-marito a ritirare la denuncia, senza però trovare riscontro positivo. Alla fine la donna avrebbe deciso di optare per la cosiddetta “messa alla prova“, una forma di probation che consiste nella sospensione del processo penale, per reati di minor allarme sociale.

A patto di ciò, però, la donna è stata condannata a svolgere ben 180 ore di servizi socialmente utili. Sempre Il Giorno riporta le dichiarazioni messe a verbale dalla donna dopo l’accaduto, nelle quali motiva la sua decisione:

Ho optato per questa scelta solo per evitare a mia figlia di essere chiamata a testimoniare in un procedimento che l’avrebbe vista contrapposta al padre“.

Prima di entrare in aula la donna avrebbe anche risarcito la figlia e l’ex-marito. Al termine dell’udienza il suo unico commento è stato: “Ho voluto uscire velocemente da questa situazione“.

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