La Camera degli Stati Uniti ha votato, con ampia maggioranza, a favore di una legge che potrebbe vietare l’utilizzo di TikTok negli Stati Uniti. Le decisione dovrà essere approvata anche dal Senato. I legislatori statunitensi sono preoccupati che il governo cinese possa utilizzare i dati degli utenti americani.
Come riporta il N.Y.Times, i legislatori di numerosi Paesi hanno espresso preoccupazioni riguardo a TikTok, la popolarissima app di video brevi (proprietà dell’azienda cinese ByteDance), che potrebbe mettere a rischio dati sensibili degli utenti. L’app conta circa 170 milioni di utenti americani.
La Commissione per l’Energia e il Commercio, della Camera, ha proposto un disegno di legge che chiede a TikTok di interrompere i legami con la sua azienda madre entro sei mesi. Oppure dovrà affrontare un divieto per l’app negli Stati Uniti. Una votazione completa della Camera potrebbe avvenire a metà mese. Il disegno di legge ha ricevuto anche il sostegno della Casa Bianca.
I legislatori e i regolatori occidentali sono sempre più preoccupati che TikTok e ByteDance possano mettere a rischio i dati sensibili degli utenti, dati contenenti informazioni sulla posizione, ad esempio, nelle mani del governo cinese. L’accusa fa riferimento a leggi cinesi che consentono al Governo di richiedere segretamente dati, a imprese e cittadini cinesi, per operazioni di raccolta di informazioni.
La misura concede sei mesi a ByteDance, per vendere la piattaforma, altrimenti verrà bandita dal territorio nazionale. La legge ora passa al Senato, dove potrebbe non essere approvata. Al Senato, diversi senatori si oppongono ad una rapida approvazione, poiché non permette una valutazione completa delle implicazioni del possibile bando. Ad esempio, la deputata Alexandria Ocasio Cortes ha votato contro il disegno. Non perché non lo ritenga valido, ma per la mancanza di una sufficiente analisi, dovuta alla velocità delle decisioni prese.
L’India, ad esempio, ha vietato la piattaforma a metà del 2020, causando a ByteDance la perdita di uno dei suoi mercati più grandi, mentre il governo ha colpito 59 app di proprietà cinese, affermando che trasmettevano segretamente i dati degli utenti a server al di fuori dell’India. Altri paesi e organi governativi, tra cui Gran Bretagna e il suo Parlamento, Australia, Canada, il braccio esecutivo dell’Unione Europea, Francia e il Parlamento della Nuova Zelanda, hanno vietato l’app dai dispositivi ufficiali.
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