di Enrico Tiberio Romano

Le tensioni tra le autorità statunitensi e le grandi compagnie straniere aumentano in seguito all’annuncio dello sciopero di TikTok. Questa è la storia di una insolita guerra tra la Casa Bianca e la popolarissima app di origine cinese.

Lo sciopero degli influencer di TikTok

Secondo quanto si apprende da Wired, il colosso cinese dietro TikTok, ByteDance, ha  intrapreso una particolare “guerra” alle istituzioni dopo l’ultimatum di Biden. Nelle ultime settimane infatti, il Presidente ed il Governo americano avevano annunciato che si potrebbe andare verso un blocco totale dell’applicazione negli USA, a meno che la società non venda tutte le azioni. Così ByteDance ha avuto l’idea di pagare di tasca propria centinaia di influencer da inviare a Washington per organizzare conferenze e manifestare il proprio dissenso.

Nelle ultime settimane le autorità di diversi paesi hanno proibito ai funzionari di utilizzare TikTok a causa della scarsa tutela dei dati sulla piattaforma. Così Canada, Regno Unito, Nuova Zelanda ed alti Paesi come gli USA hanno deciso di tutelare la privacy e la sicurezza delle proprie istituzioni.

Jamal Brown, portavoce dell’azienda negli Stati Uniti ha affermato: “I legislatori di Washington che discutono di TikTok dovrebbero ascoltare dal vivo le voci di quelle persone”. L’invito da ByteDance ai creator è quello di partecipare numerosi, per dimostrare l’impatto del Social sulla vita di molte persone come loro.

Per tre giorni dunque per le strade della capitale nordamericana sarà possibile assistere a diversi eventi a cura degli influencer dell’applicazione, che cercheranno in ogni modo di catturare l’attenzione del pubblico.

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