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Thiago Motta: breve storia di una gavetta che sta dando i suoi frutti

di Redazione NCI

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Thiago Motta è stato da calciatore un elemento molto prezioso per le squadre in cui ha giocato. Infatti, l’anno d’oro del Genoa, il Triplete dell’Inter e i successi del PSG nascono infatti dalla visione di gioco dell’italo-brasiliano. Appesi gli scarpini al chiodo, Thiago Motta si sta dimostrando molto valido anche in panchina.

Il “2-7-2” e la prima (deludente) esperienza in panchina

Dopo aver concluso la sua carriera da calciatore al Parco dei Principi, Thiago Motta ha iniziato il suo percorso da allenatore allenando le giovanili del club parigino. Qui l’ex centrocampista si è subito fatto notare dalla stampa grazie a una dichiarazione provocatoria, ovvero il modulo “2-7-2”. Ovviamente, le dichiarazioni non miravano a rivoluzionare il mondo del calcio, ma semplicemente indicavano un maggior coinvolgimento del portiere nella circolazione di palla.

Ad ogni modo, nel 2019 arriva la prima occasione tra i grandi con la chiamata sulla panchina del Genoa. In quello che sarebbe dovuto essere un ritorno nella squadra che lo aveva lanciato, l’impatto con la Serie A non è stato dei migliori. Difatti, sulla panchina dei Grifoni, Thiago Motta raccoglie appena 1 vittoria in 9 partite di Campionato, più una in Coppa Italia. C’è da dire, a discolpa dell’allenatore, che quel Genoa era una squadra che si reggeva quasi interamente sui gol di Pandev e Criscito, tanto che finì la stagione al 17simo posto. Probabilmente, anche gli interpreti mal si conciliavano con le idee di gioco “mottiane”.

La svolta di Thiago Motta con Spezia e Bologna

Dopo la non entusiasmante (usando un eufemismo) esperienza al Genoa, Thiago Motta trova l’accordo per guidare nella stagione 202-21 lo Spezia. Con gli Aquilotti i risultati sono altalenanti, tanto che a dicembre si parla di possibile esonero, ma la clamorosa vittoria ottenuta a Napoli senza nemmeno un tiro in porta concede un po’ di respiro al mister. Dopo la sosta, lo Spezia sembra finalmente un’altra squadra; in totale, arrivano 10 vittorie e 6 pareggi, più che sufficienti per mantenere la categoria. Tuttavia, alla fine della stagione, allenatore e dirigenza spezzina optano per la risoluzione consensuale del contratto. A conti fatti, l’esperienza di Motta sulla panchina del Picco si può ritenere in linea con le aspettative, ovvero il mantenimento della categoria.

Il successivo step è quello rappresentato dalla chiamata del Bologna. I Felsinei dopo 5 giornate hanno infatti raccolto appena 3 punti, figli dei pareggi con Verona, Salernitana e Spezia, prolungando un periodo negativo iniziato nel girone di ritorno dello scorso campionato. Per dare una scossa all’ambiente, la panchina dei rossoblù viene affidata proprio a Thiago Motta, che dopo un inizio stentato ha risollevato la squadra. Infatti, dopo le sconfitte con Empoli, Juventus e il pari con la Samp fanalino di coda, si cominciano a intravedere i primi progressi. Difatti, nonostante Arnautovic e compagni escano sconfitti dal San Paolo, la prestazione è finalmente convincente. Da lì in avanti il Bologna comincia a vincere, tanto che sotto le Torri degli Asinelli si comincia a parlare di Europa dopo tanti anni.

Tra l’altro, i Thiago Motta riesce a ottenere molti punti anche senza il riferimento della squadra, ovvero Arnautovic. Dopo un inizio di stagione in cui aveva collezionato ben 8 gol, l’attaccante austriaco ha subito diversi infortuni, collezionando solo scampoli di partite nelle ultime dodici giornate. Grazie a una cooperativa del gol formata da Barrow, Posch, Ferguson e Orsolini, il Bologna sta riuscendo a supplire all’assenza del sul bomber.

In conclusione, Thiago Motta ha preso una squadra allo sbando e l’ha portata al (momentaneo) ottavo posto, grazie a 10 vittorie e 4 pareggi in 22 partite di Serie A. Tanto per rendere l’idea del lavoro del tecnico, se questa posizione di classifica venisse confermata o addirittura migliorata, sarebbe il miglior piazzamento dei rossoblù dalla stagione 2001-02. Non sappiamo se Thiago Motta siederà ancora sulla panchina degli emiliani la prossima stagione, dato che sta molte squadre sarebbero interessate al tecnico, ma una certezza c’è: la gavetta ha pagato.

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