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The Witcher 3: Wild Hunt, l’epica conclusione del viaggio del Lupo Bianco

di Riccardo Rizzo

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Uscito originariamente nel maggio del 2015 su PlayStation 4, Xbox One e PC, The Witcher 3: Wild Hunt è considerato ancora oggi come uno dei migliori videogiochi della scorsa generazione. Nuovamente nei panni di Geralt di Rivia, il giocatore si ritrova a dover esplorare le vaste regioni del Continente per trovare Ciri, portatrice del Sangue Ancestrale e figlia adottiva del Lupo Bianco. Ma perché The Witcher 3 è ancora oggi nei cuori e nelle menti di milioni di giocatori? Cos’è che ha reso grande il capolavoro di CD Projekt RED?

The Witcher 3: Wild Hunt, la consacrazione di CDPR

The Witcher 3: Wild Hunt è stato un fulmine a ciel sereno, una meteora del 2015 videoludico. Come detto, il gioco continua le vicende di Geralt, il macellaio di Blaviken, che ora si trova nei Regni Settentrionali per cercare l’amata Yennefer e Ciri, braccata dalla Caccia Selvaggia da quando è tornata nel loro mondo. Dalle paludi del Velen ai vicoli di Novigrad, passando per le scogliere di Skellige e i valichi nei pressi di Kaer Morhen, il viaggio dello Strigo si sviluppa mediante una lunga serie di missioni epiche e incredibilmente ben scritte.

Durante la main-quest il giocatore si ritrova a esplorare un mondo vivo e ricco di contenuti come le ottime missioni secondarie (alcune delle quali capaci di rivaleggiare persino con quelle principali), i contratti da Witcher, le cacce al tesoro e le tantissime attività sparse per la mappa di gioco. A stupire di più è proprio la mole di contenuti, che nell’insieme riesce a offrire un’esperienza totalizzante in grado di intrattenere per centinaia e centinaia di ore.

Arrivare nei pressi di un villaggio, magari al tramonto, dopo un’intera giornata in sella; parlare con gli abitanti del posto, scambiando anche qualche oggetto, limando le spade e l’armatura e leggendo i messaggi affissi sulla bacheca degli annunci: è questo che ancora oggi rende grande The Witcher 3. L’immersività è assoluta, con l’utente che si ritrova al centro di una storia ben più grande di lui e in un mondo vivo, con le sue regole e le sue dinamiche. Eppure, il suo ruolo è cruciale per stabilire il destino del Continente e dei suoi protagonisti.

L’importanza delle proprie decisioni

Un altro fattore che ha contribuito al successo del gioco e in generale di CD Projekt RED sono infatti le meccaniche GDR, che permettono a ognuno di plasmare la propria avventura. Che si tratti di una delle missioni principali o di una semplice missione secondaria trovata lungo la via, il giocatore può stabilirne l’esito mediante le proprie scelte. A ognuna di queste corrispondono ovviamente determinate conseguenze, che progressivamente segnano le sorti del mondo di gioco.

Sebbene le storie del Continente non ruotino intorno a Geralt di Rivia, il witcher svolge un ruolo cruciale nello stabilire il futuro del conflitto tra Nilfgaard e i regni settentrionali. Le conseguenze delle sue scelte sono reali e tangibili, con il giocatore che le può concretamente osservare nel corso dell’avventura. Le scelte non riguardano però solamente le missioni principali, generalmente di più ampio respiro e con delle conseguenze riscontrabili anche sul lungo termine. È possibile, di fatto, stabilire l’esito anche delle missioni più secondarie e dagli effetti più limitati. I giocatori per esempio possono decidere come risolvere una disputa tra due mercanti o se giustiziare o meno un ladro di quartiere. Probabilmente però la questione su cui si è dibattuto di più nel corso degli anni è quella relativa ai sentimenti del Lupo Bianco, con l’utenza che da sempre è divisa tra Triss Merigold e Yennefer di Vengerberg.

La storia di The Witcher 3: Wild Hunt è connotata infatti da tratti intimi e squisitamente umani. Quello di Geralt alla fine altro non è che il viaggio di un padre disposto ad attraversare in lungo e in largo il Continente, affrontando mostri e superando le avversità che trova lungo il percorso, per ritrovare la figlia scomparsa.

Essere un witcher

Grazie al profondo sistema narrativo costruito da CD Projekt RED, il giocatore si sente a tutti gli effetti un witcher. Anche se controlliamo un personaggio definito, con una propria personalità e con dei precisi connotati fisici, noi siamo effettivamente Geralt di Rivia.

Questo è possibile anche grazie al ricco sistema di progressione e di personalizzazione del personaggio, che insieme permettono di plasmare il proprio witcher ideale. Oltre alla scelta dell’equipaggiamento, con ogni spada e pezzo d’armatura dotato di statistiche e vari bonus unici, è possibile potenziare Geralt con moltissime abilità diverse.

Queste spaziano da quelle relative ai Segni alle abilità con la spada e nell’alchimia, garantendo dunque la possibilità di definire Geralt in base ai propri gusti e preferenze di gioco. Con l’espansione Hearts of Stone inoltre sono stati introdotti gli incantamenti per le armi e le armature, che si aggiungono alle rune e offrono ulteriori opzioni di personalizzazione dell’esperienza.

Le espansioni di The Witcher 3: Wild Hunt

Il capitolo conclusivo della trilogia dello Strigo può contare, di fatto, su due ottime espansioni, probabilmente alcune delle migliori dell’intero panorama videoludico. La prima è appunto Hearts of Stone, con cui il witcher intraprende un nuovo viaggio che lo porta a incontrare vecchie e nuove conoscenze come Gaunter O’Dimm, Olgierd von Everec e Shani, una dottoressa che ha già aiutato Geralt durante il primo The Witcher.

La seconda è invece Blood and Wine, che oltre a una nuova serie di missioni principali introduce anche una nuova regione: il Ducato di Toussaint. Il Lupo Bianco vi si reca per rintracciare e uccidere una misteriosa bestia per conto della duchessa Anna Henrietta, storica amante del bardo e amico del witcher Dandelion. Toussaint è un’area verdeggiante e ricca di vita, dove gli ulivi sono separati dai campi di girasoli solamente da piccoli sentieri in terra. A differenza delle regioni presenti nel gioco base, infatti, il Ducato non è stato toccato dalla sanguinosa guerra per il Nord, e dunque ha potuto prosperare grazie all’esportazione dei suoi vini pregiati.

Come detto, entrambe le espansioni hanno ricevuto un’ottima accoglienza, sia da parte del pubblico che della critica, che ha premiato il lavoro di CD Projekt RED con ottimi voti. Giusto per dare un po’ di contesto, su Metacritic Hearts of Stone ha una media voto di 89, mentre Blood and Wine arriva addirittura a 92. Dei voti semplicemente eccellenti, all’altezza del gioco base, capaci di rendere ancora più perfetto The Witcher 3: Wild Hunt.

Il futuro di The Witcher

Con Wild Hunt CD Projekt RED ha fatto la storia del medium videoludico, con il gioco che è stato in grado di vincere 250 premi come Gioco dell’Anno. A fronte di questi risultati, che si rispecchiano anche in delle vendite eccezzionali, capaci di superare le 40 milioni di copie vendute (l’intero franchise ha superato quota 65 milioni), l’azienda polacca ha deciso di continuare a creare storie ambientate nell’universo ideato da Andrzej Sapkowski. Nel 2022 CDPR ha svelato il futuro della società annunciando vari progetti in sviluppo. Tra questi, oltre al sequel di Cyberpunk 2077 e a una nuova IP, troviamo tre progetti di The Witcher.

Il primo è Project Polaris, il nuovo The Witcher, che darà avvio a una nuova trilogia. Il secondo è Canis Majoris, il Remake in Unreal Engine 5 del primo episodio in sviluppo presso CD Projekt RED e Fool’s Theory. Il terzo è infine Project Sirius, un progetto multiplayer in lavorazione presso The Molasses Flood.

Al momento sappiamo ancora molto poco dei titoli in questione, ognuno in diverse fasi dello sviluppo, ma la speranza è che ne sapremo di più nei prossimi mesi e anni. Intanto però diteci: avete giocato The Witcher 3: Wild Hunt? Siete degli appassionati della saga di Geralt di Rivia? Cosa vi aspettate dal futuro del brand? Fatecelo sapere sulla nostra pagina Instagram! E non dimenticate di continuare a seguirci qui sulle pagine di Nasce, Cresce, Respawna per rimanere sempre aggiornati su tutto il mondo del gaming. Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche:

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