Cinema & Serie TV

The Penguin, la recensione di una serie quasi perfetta

Con l’ultimo episodio, intitolato “Una grave o piccola colpa”, si è chiusa la serie TV The Penguin. Non si hanno ancora notizie di una possibile seconda stagione, anche se qualcosa potrebbe muoversi nei prossimi mesi. Qui, però, ci concentreremo su questo magnifico progetto dedicato al Pinguino interpretato da Colin Farrell.

The Penguin, ideata da Lauren LeFranc e prodotta da Matt Reeves, si presenta come una serie che mostra la criminalità organizzata in tutta la sua brutalità. Il protagonista ha un carisma unico, rendendolo riconoscibile in mezzo a una folla. Oswald “Oz” Cobb, alias il Pinguino, è ritratto come uno spietato criminale, pronto a scendere a patti anche con il diavolo pur di ottenere vantaggi personali, in una rappresentazione che si avvicina molto a quella dei fumetti. Ma non c’è solo Oz.

Personaggi caratterizzati eccezionalmente

The Penguin si apre con uno sguardo a una Gotham in ginocchio a causa delle azioni dell’Enigmista. Questo evento segna l’inizio di una guerra tra le bande criminali per il controllo della città. I personaggi della serie sono stati caratterizzati alla perfezione: ciascuno ha una propria storia e un dramma personale, quasi sempre legato a una perdita che cerca di colmare. Non c’è una distinzione tra buoni e cattivi. Tutti inseguono i loro obiettivi senza scrupoli, tra omicidi, furti, tradimenti e inganni.

Un aspetto è subito chiaro: Colin Farrell meriterebbe un Emmy Award per la sua interpretazione di Oz. Il suo personaggio è egoista, ambizioso, determinato a scalare le gerarchie e conquistare il trono di Gotham. La sua ascesa al potere è segnata da una scia di sangue. Partito come galoppino della famiglia Falcone, ha acquisito un nome, ma non gli basta. Vuole detronizzare la vecchia guardia e imprimere il proprio marchio sulla città. Nelle ultime puntate ci viene ricordato che, pur essendo il protagonista della serie, non è un personaggio positivo, bensì un criminale spietato.

Vengono presentati vari personaggi importanti, su tutti Sofia Falcone Gigante interpretata da Cristin Milioti. Quest’ultima sarà l’antagonista principale di Oz, che anni prima era il suo autista personale. L’ex “Mamma” di How I Met Your Mother è riuscita a caratterizzare al meglio il proprio personaggio. Agisce quasi sempre per vendetta. Una vendetta nei confronti di un mondo che con lei è stato ingiustamente spietato, rendendola una figura violenta e a tratti sinistra. Alcune espressioni facciali della Milioti sono inquietanti, avvicinandola sorprendentemente alla controparte cartacea vista in Batman: Il lungo Halloween e Batman: Vittoria oscura, da cui tra l’altro riprende anche il soprannome affidatole: “L’Impiccato”.

 

 

Altro personaggio di spessore è quello di Victor, un ragazzo che ha perso tutta la sua famiglia a causa dell’inondazione e che diventerà il braccio destro di Oz. Un giovane che, nonostante tutto, ha provato a sopravvivere a Gotham ed è stato “notato” dal Pinguino, il quale gli da un’opportunità per risollevarsi e per costruire una nuova vita.

Drammi personali e capovolgimenti continui

The Penguin trae ispirazione da opere come Scarface e I Soprano, ma tenta di andare oltre, raccontando qualcosa di nuovo in una città dominata da giochi di potere tra gang, politici e forze dell’ordine.

In The Penguin si assiste a continui e inaspettati capovolgimenti. Se in un momento la fortuna è dalla parte di qualcuno, un attimo dopo ecco il ribaltone che cambia tutto. Tutti sono in lotta per qualcosa, chi per il controllo e per il potere, chi per vendetta. La droga, il Bliss, sarà un elemento fondamentale di questa serie. Attorno a essa scorrerà sangue e si presenteranno cambiamenti improvvisi di fronte. Questo progetto mantiene alta la suspence facendo uso dell’incertezza sulla situazione dei personaggi dopo alcuni avvenimenti, come rapimenti, esplosioni e omicidi.

Questi capovolgimenti si allacciano al tema dei drammi personali. Tutti hanno, come accennato in precedenza, un proprio dramma. Hanno tutti un punto debole, un qualcosa da nascondere. Il punto debole di Oz è uno: la madre Francis. Non faremo spoiler di alcun genere ma nelle ultime puntate il tema madre-figlio sarà fondamentale, e porterà la serie a un livello altissimo di angoscia, di tristezza, di shock e di drammaticità.

Anche Sofia e Victor sono segnati dai traumi familiari. Sofia farà qualcosa di “grandioso” per risolvere un suo grande problema, mentre Vic agisce al fianco di Oz, provando a scrollarsi di dosso il dramma appena vissuto di vedere i propri cari morire in seguito alla rottura della diga frangiflutti.

 

Una serie dove l’eroe non c’è e la colonna sonora non rende giustizia

Si, The Penguin non è una serie dove è presente un eroe. I protagonisti alla fine sono tutti dei criminali che cercano di farsi fuori tra di loro solo per il potere e per qualcos’altro. Tutti senza scrupoli e senza risentimento, uccidono a sangue freddo e agiscono indisturbati. Ma a Gotham non doveva esserci qualcuno a proteggere la città?

No, il Batman di Robert Pattinson purtroppo non è presente nella serie. Nessun ingresso epico accompagnato dalla soundtrack di Michael Giacchino o dalle note di Something In The Way dei Nirvana. A nostro avviso, il Cavaliere Oscuro avrebbe potuto apparire in carne e ossa almeno in una scena, magari nell’ultima puntata. Ma del pipistrello non c’è traccia, se non per un secondo, e solo in modo indiretto.

Altro tasto un po’ dolente è quello della colonna sonora. Il compositore di The Penguin è il figlio dello stesso Michael Giacchino, Mick Giacchino. Purtroppo però, nonostante non abbia fatto un lavoro da buttare, non è riuscito, a nostro avviso, a creare delle melodie pungenti e accattivanti come quelle prodotte dal padre in The Batman.

PRO della serie

  • Personaggi caratterizzati magistralmente: tutti i protagonisti di The Penguin sono stati curati e pensati nei minimi dettagli. Il lavoro nella scrittura dei personaggi è stato perfetto, rendendo giustizia a due figure importanti del panorama di Batman, ovvero Il Pinguino e Sofia Falcone Gigante. Anche le parti secondarie hanno ricevuto il trattamento adeguato, compiendo così una caratterizzazione perfetta a 360°.
  • Scenografia e costumi resi al meglio: la Gotham distrutta dopo gli eventi di Batman è stata allestita nel miglior modo possibile. La fatiscenza dei quartieri degradati della città è mostrata nel minimo dettaglio, rendendo il tutto più cupo e più drammatico. Anche per i costumi è stato fatto un ottimo lavoro: quelli di Oz sono molto simili a quelli storici dei fumetti, mentre quelli di Sofia mostrano l’eleganza e lo stile della donna nonostante la sua “follia” e la sua violenza smisurata.
  • Continui capovolgimenti di fronte: questo è quello che deve esserci in una serie gangster. Avere una costante incertezza su come andranno a finire le cose, su quello che potrebbe succedere, rende The Penguin una serie bellissima.
  • Finale mostruoso: niente spoiler, ci limiteremo a riportare solo che il finale della serie mostra chi è realmente, se non lo si fosse ancora capito, Oswald “Oz” Cobb: un personaggio mostruoso.

 

CONTRO della serie

  • Batman in ferie: ok che non è uscito nella miglior condizione psico-fisica dallo scontro contro l’Enigmista, ma almeno mostrarlo in carne ed ossa per una breve scena avrebbe fatto contenti ancora di più i fan.
  • Colonna sonora non all’altezza: non ce ne voglia Mick Giacchino, ma avremmo voluto una soundtrack unica e accattivante, come è stato fatto per The Batman.

VOTO: 9

Tutti gli 8 episodi di The Penguin sono disponibili su Sky e in streaming su NOW. Per altri articoli come questi e tutte le news a tema serie TV e cinema, continuate a seguire Nasce, Cresce, Streamma!

 

Articolo di Salvatore Carboni

 

 

 

Redazione NCI

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