Di recente è stato rilasciato il quarto episodio di The Penguin, la serie spin-off di The Batman che vede Colin Farrell tornare nei panni di Oswald Cobblepot. La puntata è interamente dedicata al periodo trascorso da Sophia Falcone, interpretata con grande intensità da Cristin Miloti, nel famigerato manicomio di Arkham.
Si tratta di un episodio davvero straordinario, capace di catturare l’attenzione del pubblico e di mantenere una tensione costante per tutta la sua durata. Non è un caso che abbia ricevuto recensioni entusiastiche e voti altissimi da parte degli utenti online. Su IMDb, la piattaforma di riferimento per gli appassionati di serie TV, questo episodio ha ottenuto un punteggio di 9.5. Per avere un’idea dell’impatto, basta pensare che Phoenix, l’episodio cruciale di Breaking Bad che segna la morte di Jane, ha un punteggio di 9.3, mentre il finale della prima stagione di True Detective raggiunge 9.2. Questi confronti mettono in evidenza l’eccezionalità del lavoro svolto in questa serie.
Ma cosa rende The Penguin così coinvolgente? Screen Rant ha recentemente intervistato il produttore esecutivo Matt Reeves, chiedendogli perché la serie è ambientata solo una settimana dopo l’alluvione che ha colpito Gotham City al termine di The Batman. Reeves ha spiegato che l’obiettivo era esplorare cosa accade subito dopo quel momento cruciale. “Carmine Falcone ha tenuto Gotham sotto il suo controllo per 20 anni, e ora che è morto, si apre un’opportunità,” ha spiegato Reeves. “Oz, o Oswald Cobblepot, è convinto di poter approfittare di questa situazione, anche se nessuno intorno a lui crede nelle sue capacità. Questo è il suo momento per colpire.”
Reeves ha inoltre sottolineato che questo arco narrativo era già stato accennato nella scena finale di The Batman, dove Oswald osserva la città in silenzio, intuendo che il potere è finalmente alla sua portata. In fase di sviluppo, hanno fornito alla showrunner Lauren LeFranc alcune direttive precise: l’ascesa di Oz doveva essere al centro della serie, preparando il terreno per il suo ruolo nel prossimo film di The Batman. L’obiettivo era costruire una trama che mostrasse in modo convincente come Oz, nonostante l’incredulità di chi lo circonda, riesca a consolidare il suo potere, in modo da arrivare al punto esatto in cui lo vedremo nel prossimo capitolo cinematografico.
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Articolo di Damiano Longo
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