È finalmente tornata sugli schermi con una terza stagione “The Mandalorian“, la serie ambientata nell’universo di Star Wars prodotta da Disney+. Gli episodi arriveranno ogni Mercoledì per 8 appuntamenti sulla piattaforma streaming della casa di Topolino. Nel cast ritroviamo Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano Din Djarin. Tornano anche Carl Weathers nel ruolo di Greef Karga; Katee Sackhoff come Bo-Katan Kryze; Emily Swallow come L’Armaiola. Senza perderci in ulteriori chiacchere, eccovi la recensione del secondo episodio della terza stagione.
Secondo episodio della durata di 45 minuti. Qui possiamo notare un effettivo cambio di mood e di ritmo rispetto alla puntata precedente. I protagonisti non si perdono troppo nel cercare alleati o a fare “missioni secondarie”, ma dopo aver recuperato un droide da Peli Motto, si dirigono direttamente su Mandalore.
Il pianeta è in rovina, cosa scontata dopo “La Purga” effettuata dall’Impero. Quelli che una volta erano campi rigogliosi adesso sono distese di terra cristallizzata; le grandi e forti città adesso sono rimpiazzate da delle rovine quasi senza fine. Mandalore è oramai un pianeta morto, o quasi. Infatti le poche specie viventi sopravvissute alla purga saranno la principale minaccia per Din Djarin, che si ritroverà costretto a chiedere aiuto…
Il punto di forza maggiore di questa puntata sono sicuramente le ambientazioni. Oltre ad una veloce visita a Tatooine (che comunque è stato reso meglio del solito), il protagonista assoluto è Mandalore. I panorami, i colori ma anche la vita che circonda questo pianeta, sono realizzati egregiamente. È la prima volta che vediamo questo pianeta in live-action, e soprattutto è la prima volta che lo vediamo dopo la purga.
Un plauso va sicuramente alla fauna del pianeta. Vediamo sia razze “umanoidi”, ma anche degli animali totalmente inediti alla saga. Uno in particolare sembra essere molto ispirato agli Xenomorfi di “Alien”. Inoltre riusciamo ad avere un primo incontro con un Mitosauro in carne ed ossa, ovvero il gigantesco rettile il cui teschio è il simbolo dei Mandaloriani. Altri protagonisti indiscussi dell’episodio sono Grogu e Bo-Katan. Il primo dimostra che è capace di cavarsela contro nemici all’apparenza più forti, mentre Bo-Katan mostra come sia una Mandaloriana degna della sua fama, sembrando anche più agile del nostro protagonista.
Gli apprezzamenti finali vanno alla qualità tecnica generale. La CGI è impeccabile, fino ad arrivare a confondersi con gli effetti pratici. Questi ultimi poi dimostrano sempre di essere uno dei grandi punti di forza della serie, sempre preferiti agli effetti speciali quando possibile.
Secondo episodio decisamente di un livello superiore rispetto al precedente. Il ritmo è calzante e non lascia spazio a molti momenti morti. Le ambientazioni sono ottime ed il tutto è accompagnato da delle ottime sequenze d’azione. Si può tranquillamente dire che questo sia, almeno sul lato tecnico, uno dei migliori episodi della serie.
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