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The Book of Boba Fett, la recensione: come rovinare un personaggio

di Andrea Antinori

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Dopo più di un anno di attesa, Star Wars torna con un prodotto live action, ovvero la serie TV sul cacciatore di taglie più iconico del franchise: The Book of Boba Fett. I fan domandavano da tempo un adattamento che rendesse giustizia al mitico Boba Fett, lasciato molto in disparte nella trilogia originale. Lucasfilm sarà riuscita nell’intento? Spoiler, non proprio. Nel cast troviamo Temuera Morrison, Ming-Na Wen, Pedro Pascal e Mark Hamill.

Senza perderci in troppe chiacchere, eccovi la nostra recensione. ALLERTA SPOILER

The Book of Boba Fett: cosa è andato storto?

Le buone premesse c’erano. dopo il grandioso finale della seconda stagione di The Mandalorian, Ci avevano lasciati con un bel cliffanger nella post-credit che aveva messo hype a molti su questo prodotto. Purtroppo i problemi iniziano a farsi sentire già dal primo episodio, risultando lento ed a tratti noioso. Per le prime quattro puntate abbiamo una storia strutturata un 2 parti: la prima quella nel presente, dove Boba Fett cerca di prendere il posto lasciato dal temibile Jabba The Hutt; la seconda che racconta la vita di Boba nel periodo che va da Star Wars: il ritorno dello Jedi fino ad arrivare a The Mandalorian (che ricordiamo essere ambientato circa 7 anni dopo Episodio 6). Sorprendentemente la parte dei flashback risulta più interessante della linea temporale principale, dato che vi viene raccontato molto non solo sul protagonista, ma anche sull’universo di Star Wars in generale.

The Book of Boba Fett

Fortunatamente, dopo 4 episodi ti tira e molla, arriva qualcosa che risveglia la serie, o per meglio dire, qualcuno. Difatti, dalla quinta puntata, chiamata “Il ritorno del Mandaloriano” vediamo fare ritorno per l’appunto il Mandaloriano interpretato da Pedro Pascal, ovvero Din Djarin. Gli episodi basati sul suo personaggio, ovvero il 5 e 6 sono a man bassa i migliori della serie. L’unica pecca è che in questi 2 episodi, il protagonista della serie, Boba Fett, si vede letteralmente per un minuto.

Tutto ciò fa pensare che avessero intenzione di utilizzare parte di questa serie TV come un grosso teaser per la terza stagione di The Mandalorian (che si vocifera dovrebbe arrivare a fine di quest’anno). A rafforzare questa tesi c’è la presenza di personaggi come Luke Skywalker e Ahsoka Tano, che vanno a staccare completamente dalla trama principale.

Un’ulteriore scelta sbagliata a parer nostro (e a quanto pare non solo) è la scelta di design di alcuni personaggi, in particolare quello della banda mezza umana – mezza cyborg. I colori troppo accesi e troppo puliti stonano troppo con il paesaggio di Tatooine, un pianeta notoriamente sabbioso e sporco.

The Book of Boba Fett: cosa c’è di buono?

Come già detto prima, la serie non è tutta da buttare, anzi. Gli ultimi 3 episodi si possono considerare uno dei migliori prodotti di Star Wars. Ci sono molte soprese come il ritorno di Luke Skywalker e Ahsoka Tano. Vediamo anche l’attesissimo arrivo in live action di Cad Bane. In generale il ritmo dall’episodio 5 in poi è aumentato regalandoci delle puntate davvero intrattenenti.

Una nota di merito va al design generale della serie (a parte il caso citato nella sezione sopra) che dimostra di essere sempre all’altezza dell’universo creato da George Lucas. Anche la CGI è utilizzata in modo spettacolare. I miglioramenti rispetto alla seconda stagione di The Mandalorian ci sono e si vedono, a partire dal volto di Luke fino alle scene di combattimento nell’ultimo episodio. Ottima a parer nostro la scelta di utilizzare costumi e trucco invece di CGI per realizzare gli alieni.

Non è male neanche la gestione di Fennec Shand. Banalmente la controparte di Boba viene utilizzata meglio rispetto al protagonista stesso. Anche se non ha uno sviluppo così elevato, rimane coerente.

The Book of Boba Fett

Considerazioni finali

Se si fosse chiamata in un altro modo, probabilmente sarebbe andata meglio. The Book of Boba Fett infatti mette quasi in cattiva luce il personaggio e fa abbassare ogni tipo di aspettativa per un eventuale seconda stagione. D’altro canto riporta l’hype in tutti i fan per la terza stagione di The Mandalorian. Nonostante un inizio molto frenato, il finale coi fiocchi non mi fa bocciare la serie completamente, che raggiunge però una sufficienza stentata. Una scelta migliore sarebbe stata sicuramente fare un film sul personaggio, senza andare ad allungarsi troppo su trame secondarie. Difatti metà della serie si sarebbe potuta chiamare The Mandalorian 2.5 e sarebbe andato benissimo a tutti.

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Pro

  • Gestione del personaggio del Mandaloriano
  • Tra i migliori effetti speciali in Star Wars
  • Finale ricco d’azione
  • Tanti Cameo dall’universo di Star Wars

Contro

  • Gestione del personaggio di Boba Fett
  • Scelte di design di alcuni personaggi
  • Ritmo narrativo dei primi 4 episodi

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di Andrea Antinori

 

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