Piccola statuetta di Buddha (@Shutterstock)
La Thailandia è un importante Paese di transito per il traffico di droga, soprattutto metanfetamina, che arriva dagli stati limitrofi. Negli ultimi anni il consumo di questa droga nel Paese è diventato molto problematico arrivando a colpire, pare, anche degli insospettabili: i monaci buddisti.
Il Buddismo non è una semplice religione come noi occidentali la intendiamo; è anche e soprattutto un pensiero filosofico e una dottrina di vita. Alla base del pensiero buddista possiamo trovare altruismo, non attaccamento ai beni materiali e la costante ricerca della pace interiore; quest’ultima in particolar modo ricercata per poter percorrere la Via dell’Illuminazione.
I monaci di un tempio buddista sito nel distretto di Bung Sam Phan, nella provincia di Phetchabun, nel nord della Thailandia, pare abbiano ben pensato di raggiungere la famosa pace interiore attraverso un piccolo aiuto: la metanfetamina. Il loro tempio infatti, secondo quanto riporta TGCOM24, è stato chiuso dopo che tutti e quattro i monaci, compreso l’abate, sono risultati positivi a un test antidroga.
Negli ultimi anni il consumo di metanfetamina in Thailandia è cresciuto esponenzialmente non lasciando scampo, a quanto pare, nemmeno ai monaci del suddetto tempio buddista, che è rimasto senza alcuna guida in seguito al raid antidroga. Per questo motivo, i bonzi, sono stati prontamente rimossi dal tempio e mandati in una clinica di recupero dalla polizia locale.
Il capo della polizia non ha rilasciato alcuna spiegazione sui motivi dell’incursione nel tempio; si è limitato soltanto ad avvertire la popolazione che all’interno del luogo di culto ora non si trova alcuna guida spirituale e che gli abitanti del luogo dovranno aspettare prima di praticare nuovamente il Punya, pratica in cui i fedeli si recano al tempio cercando di guadagnarsi la buona sorte. Lo stesso agente però, ha subito informato il capo monastico locale del distretto sulla situazione, affinché possa ripristinare al più presto il funzionamento del tempio.
Negli ultimi anni, in Thailandia, il consumo di metanfetamina è cresciuto esponenzialmente, diventando un serio problema per il Paese. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine, infatti, la Thailandia è un importante Paese di transito per il traffico della droga che arriva dalla Birmania, passando per Laos. L’enorme diffusione di questo stupefacente, inoltre, è dovuta senz’altro al suo basso costo: soltanto 20 baht, che equivalgono a circa 50 centesimi.
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