di Enea Bacciocchi
Un nuovo progetto di caratura mondiale sta coinvolgendo alcune potenze della tecnologia, tra cui anche l’Italia. Si tratta di un’alleanza riguardante il settore della difesa, a cui parteciperanno il Bel Paese, Gran Bretagna e Giappone, volta allo sviluppo di un nuovo prototipo di jet da combattimento all’avanguardia.
Il fine ultimo è infatti la progettazione di un nuovo cacciabombardiere destinato a sostituire l’attuale Eurofighter Typhoon (frutto della collaborazione tra Italia, Regno Unito, Germania e Spagna). Il progetto in cantiere riguarda l’aereo Tempest, che dovrebbe effettuare il suo primo volo a partire dal 2035; la fase di sviluppo invece, partirà dal prossimo anno.
Tempest: un nuovo caccia nei cieli
Il nuovo progetto, stando a quanto riportato da TgCom24 si avellerà anche di Intelligenza Artificiale e di sensori altamente sofisticati per raccogliere e analizzare enormi quantità di dati. Inoltre, la grande novità è che il jet potrà volare automaticamente, senza la necessità di avere un pilota a manovrarlo.
Lo sviluppo di Tempest coinvolgerà le menti e le abilità di alcuni tra gli ingegneri migliori al mondo, dando loro un’opportunità unica. La necessità della progettazione di una nuova macchina così sofisticata è dovuta agli ultimi periodi di incertezza, durante i quali crescono minacce e aggressioni; ne è un esempio il conflitto che ancora oggi prosegue tra Russia e Ucraina.
Il comunicato di Palazzo Chigi
Di seguito riportiamo alcune note che provengono direttamente da Palazzo Chigi, secondo TgCom24:
“Le nostre tre Nazioni hanno relazioni strette e di lunga data, basate sui valori di libertà, democrazia, diritti umani e Stato di diritto. Il GCAP accelererà le nostre capacità militari avanzate e il nostro vantaggio tecnologico.
Approfondirà la nostra cooperazione nel campo della difesa, la collaborazione scientifica e tecnologica, le catene di fornitura integrate e rafforzerà ulteriormente la nostra base industriale della difesa. Questo programma produrrà benefici economici e industriali ad ampio raggio, sostenendo l’occupazione in Italia, in Giappone e nel Regno Unito. Attirerà investimenti in ricerca e sviluppo nella progettazione digitale e nei processi di produzione avanzati.
La nostra speranza è che il Global Combat Air Programme, costituisca una pietra miliare della sicurezza globale, della stabilità e della prosperità nei decenni a venire”.
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