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Tecnologia, creato un robot con “sangue robotico” al posto della batteria

di Antonio Stiuso

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È stato creato un pesce robot… senza batteria ad alimentarlo! Realizzato con le sembianze di un pesce leone, il pesce può nuotare per quasi 40 ore di fila senza “stancarsi”. Come? Utilizzando un sistema circolatorio con “sangue robotico” in grado di immagazzinare energia e utilizzarla per il movimento.

Il pesce robot alimentato con il sangue

Stando ad una ricerca pubblicata su Nature, i ricercatori del MIT hanno creato un nuovo modello di robot: un pesce-robot attivato da un fluido che possiede le stesse caratteristiche del sangue, sia in termini di consistenza che di prestazioni. Il robot è realizzato in un materiale morbido simile alla gomma e non necessita, quindi, di batteria per svolgere le sue funzioni. Il sistema circolatorio a sangue robotico, infatti, garantisce un livello di autonomia maggiore se confrontato al classico sistema di alimentazione.

SoFi, questo è il nome del pesce-robot, può essere controllato con il suono ed è azionato dal fluido a doppia funzione che viene pulsato in tutto il corpo attraverso un “semplice” meccanismo circolatorio. L’innovazione principale di questo tipo di sistema, ovviamente, è la totale assenza di una batteria, sostituita proprio da questo fluido, e che ne riduce il peso, aumentandone la manovrabilità.

Il sangue robotico

Sono gli stessi ingegneri che lo hanno ideato a definirlo simile al sangue; il sangue robotico, infatti, permette al pesce di muoversi e di mantenere un livello di galleggiamento ottimale per il suo funzionamento. È un vero e proprio “sistema vascolare elettrolitico per robot ad alta densità di energia”.

Questo, però, è ancora un sistema in fase di sviluppo, infatti il pesce robot presenta ancora un movimento piuttosto lento e ancora lontano da quello che appartiene al regno animale. Durante le immersioni di prova, effettuate nel Rainbow Reef alle Fiji, SoFi è stata in grado di nuotare soltanto per 15 metri e per 40 minuti.

L’obiettivo del team, in futuro, è quello di creare un robot con una fonte di energia autogenerante proprio come quella degli esseri viventi. In termini di autonomia sembra di essere già sulla buona strada perché il pesce-robot è in grado di immagazzinare il 325% di energia in più rispetto ad una normale batteria, nuotando, nelle giuste condizioni, per ben 37 ore di fila.

Verso una nuova frontiera di robot autonomi

Il nuovo meccanismo permette al sistema robotico di immagazzinare una quantità di energia superiore e, in aggiunta, in uno spazio molto ridotto. I nuovi robot saranno, quindi, in grado di lavorare per un lasso di tempo maggiore e senza il bisogno di batterie che ne aumentino il peso rendendoli anche più ingombranti.

L’autonomia del pesce robot, che si aggira intorno alle 37 ore, è senza dubbio un traguardo di tutto rispetto per un sistema robotico senza batterie; gli ingegneri però sono già all’opera per sviluppare un sistema che garantisca, in futuro, la sua totale autonomia. Rendere i robot autonomi per lunghi periodi di tempo, infatti, è la sfida chiave della robotica e, secondo quanto dichiarato da Robert Shepherd, robotico della Cornel University che ha collaborato allo sviluppo di SoFi: “L’innovazione è un passo verso la creazione di robot autonomi, quelli che possono svolgere compiti senza l’intervento o la guida umana”.

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