di Redazione Network NCI
Durante un episodio del Deep Dive Podcast, l’art director Nate Wells ha condiviso una curiosità sorprendente riguardo lo sviluppo di System Shock 2. A quanto pare, una vecchia teoria della community era vera: le famigerate “porte sfintere” del gioco sono ispirate a un vero colon umano. Più precisamente, al colon di Josh Randall, produttore e musicista presso Looking Glass Studios.
Il colon di Josh Randall in Body of the Many
Wells ha raccontato che, mentre stava lavorando al concept di queste porte organiche per il livello Body of the Many, cercava immagini disturbanti di tessuti biologici per dare un aspetto realistico e disgustoso alle texture.
Fu allora che Randall si fece avanti con una proposta davvero inaspettata: usare come riferimento il video della sua colonscopia. “Stavo cercando materiale visivo per le porte sfintere,” ha raccontato Wells. “E Josh Randall mi dice: ‘Sai, ho un video della mia colonscopia’.
“Me lo ha passato e io ne ho preso delle immagini dall’interno del suo intestino crasso. Le ho importate in Photoshop, appiattite e usate come base per creare le texture.”
Nella versione originale di System Shock 2, le porte sfintere di Body of the Many sono in parte basate su una colonscopia vera e propria. “C’è stata molta attenzione su questo dettaglio,” ha aggiunto Wells. “Ma se guardate quelle porte… quello che vedete è il colon di Josh Randall.” Nella remaster, le texture sono state completamente rifatte, ma l’aneddoto resta una delle storie più memorabili (e inquietanti) legate allo sviluppo del gioco.
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Articolo di Giuseppe Crapanzano
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