di Redazione Network NCI
Sanae Takaichi è ormai a un passo dall’entrare nella storia del Giappone come la prima donna a guidare il governo. La neopresidente del Partito Liberal Democratico (LDP) ha consolidato la propria posizione grazie a un accordo di coalizione con il Japan Innovation Party (JIP), terza forza politica del Paese. La nuova alleanza, formalizzata a Tokyo, garantisce alla futura premier un margine di sicurezza decisivo in vista del voto parlamentare previsto per martedì.
L’intesa tra LDP e JIP assicura infatti 231 seggi alla Camera bassa su 465, appena due in meno della maggioranza, e 120 su 248 alla Camera alta. Nonostante i numeri non garantiscano una stabilità piena, il meccanismo elettorale giapponese lascia pochi dubbi sull’esito finale.
Il nuovo asse conservatore

Bandiera giapponese (@Shutterstock)
La collaborazione con il JIP, formazione conservatrice con tratti populisti, ha sostituito la storica alleanza tra il LDP e Komeito, il partito buddhista moderato che ha scelto di interrompere una convivenza politica durata oltre venticinque anni. Le trattative tra le due forze si sono intensificate negli ultimi giorni, con il JIP che ha ottenuto alcune concessioni significative: una riduzione temporanea delle tasse sui beni alimentari, norme più severe sul finanziamento ai partiti e la proposta di ridurre il numero dei parlamentari. Il partito guidato da Nobuyuki Baba porta inoltre in dote un solido radicamento nella città di Osaka e una piattaforma riformista sul welfare, mirata ad alleggerire il carico fiscale sulle generazioni più giovani.
Sanae Takaichi: tra continuità economica e cautela diplomatica
Sanae Takaichi è una figura di spicco del conservatorismo giapponese, erede politica di Shinzo Abe e sostenitrice della sua dottrina economica, l’Abenomics. In politica estera mantiene posizioni ferme, mentre in economia privilegia un approccio più flessibile e orientato alla crescita. Negli ultimi mesi ha mostrato una maggiore moderazione, segnale di un atteggiamento pragmatico in vista del governo. La sua prudenza nel riconoscere i crimini di guerra del Giappone e la vicinanza simbolica al Santuario di Yasukuni continuano però a preoccupare Cina e Corea del Sud. Takaichi ha evitato gesti divisivi, preferendo una linea diplomatica in attesa del voto. Se martedì il Parlamento confermerà le previsioni, il Giappone si appresta a scrivere una nuova pagina della propria storia con la sua prima premier donna.
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Articolo di Biagi Linda
Fonte: IlSole24ore, Tgcom24
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