di Redazione Network NCI
La AgCom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) è tornata a combattere contro i siti che promuovono la visione di vari contenuti (film e serie tv) in modo illegale, aggiungendo una sanzione per chiunque usi uno di questi siti, tra cui anche Streaming Community.
Come funziona il nuovo sistema sanzionatorio
Streaming Community è stato un pilastro portante della pirateria, anche italiana, ma le ultime dichiarazioni da parte di Massimiliano Capitano, commissario di AgCom, spiegano come funzioneranno i nuovi metodi usati dalla AgCom per combattere lo streaming illegale.
Negli ultimi mesi Agcom non si è più concentrata solo su chi crea e rende pubblici i siti e chi gli fornisce i materiali protetti da copyright, ma anche su chi fa uso di questi ultimi. Il sito di Streaming Community ha destato particolare preoccupazione perché consente l’accesso ai contenuti disponibili senza alcuna necessità di registrazione. Ma un altro pericolo è il fatto che siti come questo spesso mostrano pubblicità pericolose e ingannevoli e sono anche in grado di rubare dati personali da chiunque entri per usufruire dei contenuti piratati.
Capitano ha raccontato durante un intervista a Fanpage cosa succede se si usa Streaming Community e che rischi si corrono a livello legale adesso.
“Aprire la piattaforma non costituisce automaticamente una violazione, ma è la visione prolungata di contenuti cinematografici o televisivi protetti da copyright che viene registrata e può comportare l’irrogazione della multa.”
In caso di un uso eccessivo del sito si verrà multati fino a 154 euro, che possono ridursi a 51 euro se si decide di effettuare un pagamento agevolato previsto dalla normativa. Se però un utente decidesse di accedere nuovamente alla pagina, la multa da pagare sarà più salata:
“La seconda violazione comporta subito una sanzione di 5.000 euro, senza possibilità di riduzione.“
Un altro sistema per ridurre l’uso della pirateria che verrà presto utilizzato è quello di estendere il “Piracy Shield” (usato fino ad oggi per impedire la visione illegale di eventi sportivi) anche a film e serie. Questo rappresenta un grande salto in avanti per le autorità dedite al blocco della diffusione di elementi protetti da copyright.
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Articolo di Candido Di Pierro
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