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Strage Altavilla, complice anche la figlia maggiore

La strage di Altavilla aggiunge un nuovo capitolo alla sua triste storia; la figlia arrestata, riteneva che la madre e i fratelli fossero posseduti.

Strage Altavilla, Miriam Barreca arrestata

Le autorità hanno portato avanti un’indagine che ha portato all’arresto della figlia sopravvissuta, Miriam Barreca, 17 anni, per il suo coinvolgimento nella strage familiare di Altavilla. Secondo quanto dichiarato dal procuratore di Termini Imerese durante una conferenza stampa, Miriam avrebbe partecipato ai riti di esorcismo e di purificazione. Gli stessi riti che hanno portato alla tortura e all’uccisione dei suoi familiari: i fratelli Kevin ed Emanuel, e la madre Antonella Salamone. Il procuratore ha spiegato che Miriam è stata indagata per concorso in omicidio e che l’arresto è avvenuto dopo che la ragazza ha ammesso il suo coinvolgimento.

La confessione della ragazza

La giovane si è presentata spontaneamente alla Procura per i minori il 14 febbraio, tre giorni dopo la scoperta dei cadaveri, quando già era stata affidata a una comunità protetta. Durante gli interrogatori ha fatto rivelazioni terrificanti che hanno portato al suo fermo per omicidio pluriaggravato in concorso e occultamento del cadavere.

Il racconto della ragazza ha descritto una serie di violenze e sofferenze inflitte alla madre e ai fratelli, inclusa la loro tortura e la morte. La Procura dei minori ha riportato che Miriam ha parlato di una situazione familiare in cui i “demoni” erano già presenti da anni, causando eventi negativi per la famiglia. Questo avrebbe spinto la famiglia a cercare di esorcizzare la madre e il fratello 16enne, che era particolarmente legato alla donna e quindi considerato anch’esso posseduto.

Il procuratore ha anche confermato che il più giovane dei figli, un bambino di soli 5 anni, è stato torturato prima di essere ucciso. La partecipazione alle torture sembra essere stata corale, coinvolgendo anche persone al di fuori della famiglia.

Il padre della donna

Il padre di Antonella Salamone, la donna uccisa, ha dichiarato: “Non ho più nulla e non mi interessa più nulla. Paghino quello che è giusto. Dopo quello che hanno commesso si faranno il carcere. Io ora ho chiuso. Fatemi una cortesia, rispettate il nostro dolore. Le nostre ferite sono molto profonde e non andranno mai più via”.

Il procuratore ha descritto la famiglia come vittima di un “delirio mistico” dominato dalla religiosità fanatica del padre, Giovanni Barreca. Oltre a lui, sono stati arrestati anche due suoi amici di Palermo, Sabrina Fina e Massimo Carandente, coinvolti nella strage.

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Francesco Gervasio

Nato a Camerino, un piccolo comune universitario nelle Marche, ho frequentato l’istituto alberghiero di Cingoli, e sto ora seguendo un corso di laurea in Scienze Gastronomiche.

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