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Starfield: nuovi retroscena sullo sviluppo e record di giocatori

di Riccardo Rizzo

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Nelle scorse ore si è tornati a parlare di Starfield. L’ultima fatica di Bethesda, uscita lo scorso 6 settembre su Xbox Series X/S e PC, è stata al centro di una riunione finanziaria di Microsoft e di un’intervista di un ex sviluppatore.

Starfield: raggiunti gli 11 milioni di giocatori

Starfield è stato al centro dell’ultimo meeting finanziario di Microsoft relativo al primo trimestre dell’anno fiscale 2024. Qui Satya Nadella, CEO dell’azienda, ha rivelato che ad oggi 11 milioni di giocatori hanno preso parte all’Odissea spaziale targata Bethesda. Il suo debutto al Day One su Game Pass ha inoltre segnato un nuovo record per il maggior numero di sottoscrizioni al servizio in un solo giorno. Nadella ha affermato anche che “quasi la metà delle ore giocate” sono state registrate su PC.

Purtroppo non abbiamo dei dati di vendita precisi, ma sappiamo che Starfield ha ottenuto buoni risultati sia in Europa che negli Stati Uniti. Negli USA al momento è il settimo gioco più venduto dell’anno (vi ricordiamo che nelle vendite non sono inclusi i dati del Game Pass).

L’universo di gioco poteva essere più piccolo

Ha parlato di Starfield anche Bruce Nesmith, un ex dipendente che ha lavorato come lead designer di The Elder Scrolls V: Skyrim e senior designer per Starfield che ha lasciato la compagnia nel 2021. Ne ha discusso in un’intervista con MiinMax, dove ha affermato che l’universo di gioco avrebbe potuto essere molto più contenuto.

Ha affermato, di fatto, che inizialmente è stata discussa la possibilità di includere solamente “due dozzine” di sistemi. Si tratta di una quantità di gran lunga inferiore ai 120 sistemi finali, che portano ad un totale di oltre 1000 pianeti esplorabili. Alla fine si è deciso di aumentare il numero complessivo di sistemi solari per un semplice motivo: una volta costruito un sistema, farne 100 diventa molto più semplice. Il processo creativo si basa infatti sull’unione di elaborazioni manuali dei contenuti e la generazione procedurale.

Gran parte degli sforzi produttivi sono stati fatti, dunque, in una fase iniziale: “C’è da capire come costruire un pianeta in modo da renderlo percorribile completamente ed esplorabile, bisogna preparare vari oggetti, forme di vita con cui interagire, rocce, materiali e tutte queste cose. C’è da impostare gli scenari per i mondi ghiacciati, quelli caratterizzati da crateri. Anche solo per quanto riguarda il nostro sistema solare, con tutta la varietà che è necessario inserire in quello, una volta fatto buona parte del lavoro è svolto”.

E voi, cosa ne pensate delle parole di Nesmith? E dei numeri rivelati da Nadella? Fatecelo sapere sulla nostra pagina Instagram! E non dimenticate di continuare a seguirci qui sulle pagine di Nasce, Cresce, Respawna per rimanere sempre aggiornati su tutto il mondo del gaming. Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche:

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