“Star Wars” è forse il franchise più famoso e redditizio di sempre. Tra film, serie tv, libri e collezionismo macina denaro a palate ogni anno. La produzione di questa saga ha permesso al cinema moderno di essere come è, portando innovazione ed ingegno. Oggi vi proponiamo cinque curiosità sulla prima trilogia, conosciuta in Italia come “Guerre stellari”, uscita fra il 1977 ed il 1983. Tutti i prodotti del brand potete trovarli su Disney+.
A proposito di innovazione ed ingegno, tanti elementi inseriti nei film sono stati creati da zero, a volte usando suoni emessi con la bocca. Nel caso invece dei motori dei TIE Fighter, il suono è stato ricavato unendo il suono di un mezzo che passa su un asfalto bagnato al barrito di un elefante.
Inizialmente le spade laser dovevano essere solo di colore blu per il lato chiaro e rosse per il lato oscuro. Quindi all’inizio delle riprese del secondo capitolo della trilogia, la spada di Luke sarebbe dovuta essere blu (come si può vedere il trailer e locandine). Per ottenere però un distacco dall’ambiente di Tatooine, la produzione ha preferito optare per il verde. Da quel momento in poi sono stati inseriti tanti altri colori.
Il Jabba the Hutt che conosciamo è ben diverso da quello che doveva essere in origine. Infatti, se ora è un enorme alieno classificato come gasteropode, inizialmente sarebbe dovuto essere un umano interpretato da Declan Mulholland. È stata girata anche una scena, non inserita poi nel montaggio finale di “Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza” (George Lucas, 1977), in cui Jabba dialoga con Han Solo (Harrison Ford). Ve la lasciamo qua sotto.
Il costume di C3-PO ha dato numerosi problemi al suo possessore, Anthony Daniels, rendendo faticoso entrarci e rimanerci per le diverse ore di riprese. Infatti spesso venivano effettuate inquadrature dalla vita in su, per permettergli di indossare solo la parte superiore del costume.
In “Star Wars episodio V – L’impero colpisce ancora” Luke (Mark Hammil) si trova nella capanna di Yoda, troppo piccola per lui e per questo motivo in una scena sbatte la testa sul tetto. Per ottenere l’urto perfetto, Lucas ha chiesto a Hammil di sbattere la testa volontariamente per ben sedici volte.
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di Simone De Mattia
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