di Redazione NCI
Qualche mese fa, sembrava che fossimo sulla buona strada per tornare a ripopolare e a riempire gli stadi delle squadre che amiamo. Si ventilava addirittura di un ritorno al 100%. Oggi invece, è arrivata la notizia che purtroppo ci aspettavamo, ma che non avremmo mai voluto ricevere. Le regole riguardanti la capienza permessa all’interno degli impianti sono cambiate di nuovo, questa volta, però, in peggio.
Stadi, il punto della situazione
Con i centomila contagi toccati negli ultimi giorni, la Lega fa un passo indietro e ritira i cambiamenti attuati nei mesi precedenti all’arrivo della variante Omicron. Negli stadi all’aperto infatti, tornerà in vigore la regola della scacchiera con il massimo del 50% di capienza concesso. Per quanto riguarda i palazzetti, il limite per il riempimento degli spalti resterà fermo, fino a nuove direttive, al 35%. Sarà obbligatorio il Green Pass rafforzato (vaccino o guarigione dal Covid avvenuta negli ultimi sei mesi).
E prima della nuova variante?
Il cambiamento è evidente. Da quello che poteva sembrare un clima quasi abitudinario con il 75% di capienza massima concesso negli stadi all’aperto e il 50% in quelli al chiuso, il passo indietro è stato, purtroppo, inevitabile. Ora ne risentiranno ovviamente le finanze degli stadi e anche la passione di molti tifosi. Forse è il momento di riabituarci all’idea di non poter più seguire la nostra squadra del cuore sempre e ovunque.
La rivoluzione arriva anche per i giocatori
Le nuove direttive non escludono i membri dei nuclei delle rose, giocatori compresi. In qualunque sport di squadra infatti, sarà obbligatorio il green pass rafforzato non solo per entrare negli spogliatoi e per allenarsi ma anche per prendere parte a partite o ritiri. Sarà impossibile quindi, per chi non si sarà ancora vaccinato, partecipare a qualunque attività agonistica.
Ora l’unica cosa che resta da chiedersi è: quanto dovremo aspettare per tornare a vedere da vicino i nostri idoli e le squadre che ci fanno battere il cuore?
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di Tommaso Bersanetti
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