La sosta per le nazionali di ottobre si è appena conclusa, mietendo numerose vittime. Molti sono infatti i giocatori che si sono infortunati, anche importanti protagonisti del nostro campionato. Questo è spesso uno dei problemi delle soste nazionali, motivo per cui molte squadre decidono di non mandare i loro top-player.
Molte squadre hanno perso importanti tasselli per la loro rosa durante questa sosta, in primis quelle della Serie A. Con i nostri Azzurri il bianconero Nicolò Fagioli è uscito al 45esimo minuto della partita contro Israele. Il centrocampista aveva ricevuto una botta in allenamento e probabilmente non sarà disponibile per la sfida di campionato Juventus-Lazio. Altro infortunato importante è lo sloveno Stanislav Lobotka. Il regista della squadra di Conte ha riscontrato una distrazione di primo grado del semitendinoso sinistro, che lo terrà fuori certamente per la trasferta a Empoli, e probabilmente anche contro il Lecce. Pure centravanti ucraino Artem Dovbyk non è tornato al massimo dagli impegni della nazionale, a causa di un infiammazione al ginocchio sinistro che lo terrà in tribuna per la difficile partita contro l’Inter. Guardando all’estero, il giovane fuoriclasse Florian Wirtz si è infortunato alla capsula articolare della caviglia destra nel match contro il Belgio. Il Leverkusen ha descritto come lieve l’infortunio, ma non è chiaro quando tornerà disponibile per Xabi Alonso.
Proprio per evitare questi infortuni in competizioni inutili l’attaccante francese Kylian Mbappé ha deciso di non prendere parte a queste manifestazioni. Il fuoriclasse ha infatti un accordo con il CT Deschamps che prevede l’esonero giustificato da sforzi non necessari. L’attaccante pensa infatti solo al Real Madrid e punta al Pallone d’Oro 2025 e dunque, in un modo forse egoistico, non vuole rischiare infortuni o stress inutile. Ciò però lo ha reso obiettivo di numerose critiche, essendo anche il capitano della nazionale transalpina. Inoltre queste critiche sono aumentate dopo che è stato visto in un club a Stoccolma durante Francia-Israele. Per molti però il calciatore ha fatto una scelta giusta, reputando la Nations League una competizione inutile che appesantisce sempre di più il calendario dei giocatori. Personalmente il giudizio è neutro: reputo anche io la Nations League un torneo senza valore, ma allo stesso tempo credo che se si vuole essere capitani bisogna giocare, altrimenti il ruolo va lasciato ad altri più presenti, anche se si è i più forti.
Articolo di Giovanni Magni
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