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Sonno e adolescenza: un nuovo studio

di Redazione Network NCI

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Il sonno è un fattore importantissimo per la sopravvivenza umana, per lo sviluppo del cervello e per le funzioni cognitive. La fase adolescenziale è un momento di cambiamento che ha ricadute anche sulla vita adulta, per questo è importante conoscerla.

Lo studio

Uno studio dell’Università di Cambridge e della Fudan University di Shanghai ha osservato 3222 adolescenti, individuando due dimensioni sonno-cervello. Ha poi definito 3 biotipi adolescenziali: il biotipo uno comprende 1.252 individui, il biotipo due 784 individui e il biotipo tre 1.186 individui.

  • Il biotipo 1 mostra le peggiori prestazioni del sonno: è caratterizzato dalla durata più breve in tutte le fasi (dall’ora di andare a letto, l’ora di addormentamento, l’ora di risveglio più precoce) e dalla frequenza cardiaca più elevata in tutte le fasi del sonno.
  •  Il biotipo 2 si allinea strettamente con il livello medio in tutte le caratteristiche del sonno.
  •  Il biotipo 3 è opposto all’1 e offre le migliori prestazioni: la durata più lunga in tutte le fasi del sonno, l’ora di coricarsi, l’ora di inizio del sonno più precoci e la frequenza cardiaca più bassa in tutte le fasi del sonno.

Dai test emerge che i tre biotipi differiscono significativamente in termini di prestazioni cognitive, ma non si osservano differenze significative nel rendimento scolastico. La maggior parte delle differenze psicofisiologiche tra i tre biotipi sono già evidenti all’età di 9-10 anni e persistono fino a 13-14 anni.

Il tema in Italia

Il tema del sonno negli adolescenti è a Cagliari, col convegno “Psicofarmacologia clinica nell’età di transizione“,  promosso dalla Società italiana di NeuroPsicoFarmacologia insieme alla Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Il focus è sull’iperconnessione, dato che molti ragazzi passano le ore serali connessi ai social media. Questa abitudine, anche se molto diffusa, compromette la durata e qualità del riposo.

“L’obiettivo del convegno è di stimolare la connessione tra specialisti con diversa formazione (farmacologi, neurologi, neuropsichiatri, psichiatri) al fine di creare un sapere condiviso necessario a migliorare l’intervento clinico in una fase delicata come l’adolescenza”

Hanno riferito i presidenti di Sinpf (Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia) Matteo Balestrieri e Claudio Mencacci, e di Sinpia (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza), Elisa Fazzi.

Fonti: Cell Reports e SkyTg24

Articolo di Noemi Barlocco per Nasce Cresce Ignora.

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